In una serie di studi recentemente pubblicati o in corso di revisione, abbiamo dimostrato che, sfruttando i meccanismi integrativi multisensoriali attraverso cui il cervello costruisce e aggiorna la rappresentazione del proprio corpo, si può alterare sperimentalmente la capacità di discriminare se stessi dagli altri. Infatti, applicando una stimolazione visuo-tattile sincrona al proprio volto e ad un volto osservato, si induce nei partecipanti la sensazione illusoria di appartenenza del volto altrui e un bias nell'attribuzione di caratteristiche del volto dell'altro al proprio volto. La forza di questa illusione, chiamata ‘Enfacement', varia in funzione sia dei tratti empatici dei partecipanti che di variabili di tipo sociale, come la percezione positiva dell'altra persona. Il presente progetto mira a studiare per la prima volta i cambiamenti della rappresentazione neurale del proprio volto (1) e della percezione di sé (2), indotti dall'aver esperito questa illusione con una persona ritenuta fisicamente e caratterialmente attraente. Ci aspettiamo: 1) che l'enfacement modifichi il processamento neurale del proprio volto; 2) che l'inclusione nella rappresentazione del proprio volto di caratteristiche facciali del volto dell'altra persona quando questa è percepita positivamente (sia in termini di qualità fisiche che caratteriali), modifichi in modo analogo anche la percezione delle qualità fisiche e caratteriali di se stessi. Questo progetto potrebbe dunque configurarsi come uno strumento potenzialmente rilevante in quei disturbi in cui la rappresentazione di sé (fisica o mentale) è disfunzionale, come nel caso di dismorfie facciali o di disturbi della personalità che riguardano la sfera sociale (disturbo della personalità evitante o fobie sociali), caratterizzati da evitamento delle relazioni sociali, da sentimenti di inadeguatezza, ed estrema sensibilità a valutazioni negative nei propri confronti.

AVVIO ALLA RICERCA / Porciello, Giuseppina; Bufalari, Ilaria. - (2014).

AVVIO ALLA RICERCA

PORCIELLO, GIUSEPPINA;BUFALARI, Ilaria
2014

Abstract

In una serie di studi recentemente pubblicati o in corso di revisione, abbiamo dimostrato che, sfruttando i meccanismi integrativi multisensoriali attraverso cui il cervello costruisce e aggiorna la rappresentazione del proprio corpo, si può alterare sperimentalmente la capacità di discriminare se stessi dagli altri. Infatti, applicando una stimolazione visuo-tattile sincrona al proprio volto e ad un volto osservato, si induce nei partecipanti la sensazione illusoria di appartenenza del volto altrui e un bias nell'attribuzione di caratteristiche del volto dell'altro al proprio volto. La forza di questa illusione, chiamata ‘Enfacement', varia in funzione sia dei tratti empatici dei partecipanti che di variabili di tipo sociale, come la percezione positiva dell'altra persona. Il presente progetto mira a studiare per la prima volta i cambiamenti della rappresentazione neurale del proprio volto (1) e della percezione di sé (2), indotti dall'aver esperito questa illusione con una persona ritenuta fisicamente e caratterialmente attraente. Ci aspettiamo: 1) che l'enfacement modifichi il processamento neurale del proprio volto; 2) che l'inclusione nella rappresentazione del proprio volto di caratteristiche facciali del volto dell'altra persona quando questa è percepita positivamente (sia in termini di qualità fisiche che caratteriali), modifichi in modo analogo anche la percezione delle qualità fisiche e caratteriali di se stessi. Questo progetto potrebbe dunque configurarsi come uno strumento potenzialmente rilevante in quei disturbi in cui la rappresentazione di sé (fisica o mentale) è disfunzionale, come nel caso di dismorfie facciali o di disturbi della personalità che riguardano la sfera sociale (disturbo della personalità evitante o fobie sociali), caratterizzati da evitamento delle relazioni sociali, da sentimenti di inadeguatezza, ed estrema sensibilità a valutazioni negative nei propri confronti.
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