Il volume di Desirée Sabatini, Teatro e video. Teoria e tecnica della memoria teatrale, esamina il rapporto che si è aperto oggi fra teatro e video, nella ricerca di un’estetica della memoria dell’evento teatro nell’era digitale. Scrivere di teatro e di videoregistrazione, vale a dire di ciò che accade hic et nunc e di ciò che cristallizza in una memoria, più o meno labile, l’attimo fuggente del fare tea- trale, è indubbiamente confrontarsi con un oxymoron, la figura retorica dell’antica Grecia che indica l’inconciliabilità degli opposti. Non solo: le modalità stesse di regi- strazione di uno spettacolo vivente pongono dei problemi che hanno suscitato e susci- tano tuttora un ampio dibattito fra i ricercatori. In effetti, la registrazione audiovisiva è una sorta di contraddizione in termini, non solo perché lo spettacolo teatrale vive hic et nunc, ma anche perché viene visto e percepito emotivamente attraverso una visione bioculare e un audio stereofonico, e viene consegnato alla memoria degli spettatori in questa forma, mentre al contrario la registrazione audiovisiva, essendo comunque mo- noculare, presenta un punto di vista sempre soggettivo e parziale. Superare questa contraddizione, progettando metodologicamente, anche mediante una specifica metadatazione, dei video di soggetto teatrale, destinati cioè a far compren- dere, per uso scientifico e didattico, i molteplici aspetti del lavoro teatrale, è la sfida che questo volume propone ai lettori.
Teatro e video. Teoria e tecnica della memoria teatrale / Sabatini, Desiree'. - STAMPA. - (2010), pp. 1-298.
Teatro e video. Teoria e tecnica della memoria teatrale.
SABATINI, Desiree'
2010
Abstract
Il volume di Desirée Sabatini, Teatro e video. Teoria e tecnica della memoria teatrale, esamina il rapporto che si è aperto oggi fra teatro e video, nella ricerca di un’estetica della memoria dell’evento teatro nell’era digitale. Scrivere di teatro e di videoregistrazione, vale a dire di ciò che accade hic et nunc e di ciò che cristallizza in una memoria, più o meno labile, l’attimo fuggente del fare tea- trale, è indubbiamente confrontarsi con un oxymoron, la figura retorica dell’antica Grecia che indica l’inconciliabilità degli opposti. Non solo: le modalità stesse di regi- strazione di uno spettacolo vivente pongono dei problemi che hanno suscitato e susci- tano tuttora un ampio dibattito fra i ricercatori. In effetti, la registrazione audiovisiva è una sorta di contraddizione in termini, non solo perché lo spettacolo teatrale vive hic et nunc, ma anche perché viene visto e percepito emotivamente attraverso una visione bioculare e un audio stereofonico, e viene consegnato alla memoria degli spettatori in questa forma, mentre al contrario la registrazione audiovisiva, essendo comunque mo- noculare, presenta un punto di vista sempre soggettivo e parziale. Superare questa contraddizione, progettando metodologicamente, anche mediante una specifica metadatazione, dei video di soggetto teatrale, destinati cioè a far compren- dere, per uso scientifico e didattico, i molteplici aspetti del lavoro teatrale, è la sfida che questo volume propone ai lettori.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.