The book Ne chlebom edinym by Vladimir Dudintsev published in 1956, and its translations and interpretations, represents an interesting case study of the conflicting worlds of the Cold War and how they have changed overtime. An analysis of this publication and its fallout in the 1950s and in the following decades, offers a perspective on the past, on the memory and recollection of pain, and yet of longing and of the Soviet cosmos. Rereading today Dudintsev’s book and its history, can help place this text and other literary works of the Soviet era in a different European perspective.

Il 1956, anno di pubblicazione del romanzo di Vladimir Dudincev Non di solo pane (Ne chlebom edinym), fu denso di eventi contraddittori, con un contrappunto di atti violenti e lampi di sereno. Fatti letterari, episodi della vita sociale e vicende politiche sembrano aver riaperto, pur se in un bagliore subitaneo, il campo dell’utopia. In questa atmosfera contraddittoria e ambigua, il caso letterario provocato dalla pubblicazione di Non di solo pane acquista i contorni di una battaglia ideale. La pubblicazione, le traduzioni e le interpretazioni del libro hanno offerto occasioni di conflitto fra i due mondi separati della guerra fredda e, all’interno di ciascuno, fra tendenze opposte. Osservando alcuni “fatti di traduzione” che coinvolsero cittadini russi e italiani fra il 1956 e il 1957, sulle sponde di mondi separati, il saggio ricostruisce alcune «tracce» della storia culturale europea e rendendole visibili. Dai desideri inespressi e irrealizzabili, eppure reali, di autori, lettori e traduttori giungono oggi preziose riflessioni sul passato, testimonianze e memorie, ricordi di dolore ma anche nostalgici rimpianti del cosmo sovietico. Dalla posizione privilegiata di lettori del XXI secolo, si può tornare a leggere il romanzo di Vladimir Dudincev nella sua qualità di narrazione letteraria, collocando questo testo e le opere del periodo sovietico in una linea temporale capace di vedere gli elementi di continuità con le stagioni precedenti, riconoscere eredità, scambi e interazioni con la produzione letteraria successiva, russa ed europea.

La storia da vicino non si vede “come non si vede crescere l’erba”. Vladimir Dudincev fra Italia e Unione Sovietica / Ronchetti, Barbara. - STAMPA. - (2014), pp. 232-255.

La storia da vicino non si vede “come non si vede crescere l’erba”. Vladimir Dudincev fra Italia e Unione Sovietica

RONCHETTI, Barbara
2014

Abstract

The book Ne chlebom edinym by Vladimir Dudintsev published in 1956, and its translations and interpretations, represents an interesting case study of the conflicting worlds of the Cold War and how they have changed overtime. An analysis of this publication and its fallout in the 1950s and in the following decades, offers a perspective on the past, on the memory and recollection of pain, and yet of longing and of the Soviet cosmos. Rereading today Dudintsev’s book and its history, can help place this text and other literary works of the Soviet era in a different European perspective.
2014
La Russia sognata. Studi in memoria di Giorgio Maria Nicolai
9788897414773
Il 1956, anno di pubblicazione del romanzo di Vladimir Dudincev Non di solo pane (Ne chlebom edinym), fu denso di eventi contraddittori, con un contrappunto di atti violenti e lampi di sereno. Fatti letterari, episodi della vita sociale e vicende politiche sembrano aver riaperto, pur se in un bagliore subitaneo, il campo dell’utopia. In questa atmosfera contraddittoria e ambigua, il caso letterario provocato dalla pubblicazione di Non di solo pane acquista i contorni di una battaglia ideale. La pubblicazione, le traduzioni e le interpretazioni del libro hanno offerto occasioni di conflitto fra i due mondi separati della guerra fredda e, all’interno di ciascuno, fra tendenze opposte. Osservando alcuni “fatti di traduzione” che coinvolsero cittadini russi e italiani fra il 1956 e il 1957, sulle sponde di mondi separati, il saggio ricostruisce alcune «tracce» della storia culturale europea e rendendole visibili. Dai desideri inespressi e irrealizzabili, eppure reali, di autori, lettori e traduttori giungono oggi preziose riflessioni sul passato, testimonianze e memorie, ricordi di dolore ma anche nostalgici rimpianti del cosmo sovietico. Dalla posizione privilegiata di lettori del XXI secolo, si può tornare a leggere il romanzo di Vladimir Dudincev nella sua qualità di narrazione letteraria, collocando questo testo e le opere del periodo sovietico in una linea temporale capace di vedere gli elementi di continuità con le stagioni precedenti, riconoscere eredità, scambi e interazioni con la produzione letteraria successiva, russa ed europea.
Letteratura russa del periodo sovietico; Vladimir Dudincev; Rivista "Novyj mir"; Storia intellettuale europea; Translation studies; disgelo; guerra fredda
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
La storia da vicino non si vede “come non si vede crescere l’erba”. Vladimir Dudincev fra Italia e Unione Sovietica / Ronchetti, Barbara. - STAMPA. - (2014), pp. 232-255.
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