In un seminario di Lacan è presentata questa tesi: 'la legge è ciò che si articola al livello del significante, ossia il testo della legge'. Questa tesi può venire progressivamente così esplicitata: 'la legge è il testo della legge', ovvero, come si intende mostrare, 'la legge del testo è il testo della legge'. Il rapporto più iniziale con una tesi così costituita apre una alternativa tra le due possibili interpretazioni, più elementari e più opposte: a) quella che si esplicita nel sostenere che la legge consiste nel testo della legge, in ciò che in esso è stato posto, e quella b) che si esplicita nel sostenere che la legge è tale in quanto ha come suoi contenuti quelli selezionati in conformità al processo stesso di formazione del testo. Usando, e forse forzando espressioni abituali, si potrebbe dire che, con la prima interpretazione, si è nella direzione del cosiddetto positivismo giuridico, mentre con la seconda interpretazione si è sulla via del cosiddetto giusnaturalismo. Entrambe queste interpretazioni si mostrano insufficienti, non sono capaci di pensare ciò che è possibile dire sul diritto, cogliendo le sollecitazioni che vengono da quelle direzioni del pensiero contemporaneo ove si intersecano Heidegger e Lacan, ovvero ove si attraversano le domande sul tempo e quelle sul linguaggio.
La legge del testo. Coalescenza di logos e nomos / Romano, Bruno. - STAMPA. - (1999).
La legge del testo. Coalescenza di logos e nomos
ROMANO, Bruno
1999
Abstract
In un seminario di Lacan è presentata questa tesi: 'la legge è ciò che si articola al livello del significante, ossia il testo della legge'. Questa tesi può venire progressivamente così esplicitata: 'la legge è il testo della legge', ovvero, come si intende mostrare, 'la legge del testo è il testo della legge'. Il rapporto più iniziale con una tesi così costituita apre una alternativa tra le due possibili interpretazioni, più elementari e più opposte: a) quella che si esplicita nel sostenere che la legge consiste nel testo della legge, in ciò che in esso è stato posto, e quella b) che si esplicita nel sostenere che la legge è tale in quanto ha come suoi contenuti quelli selezionati in conformità al processo stesso di formazione del testo. Usando, e forse forzando espressioni abituali, si potrebbe dire che, con la prima interpretazione, si è nella direzione del cosiddetto positivismo giuridico, mentre con la seconda interpretazione si è sulla via del cosiddetto giusnaturalismo. Entrambe queste interpretazioni si mostrano insufficienti, non sono capaci di pensare ciò che è possibile dire sul diritto, cogliendo le sollecitazioni che vengono da quelle direzioni del pensiero contemporaneo ove si intersecano Heidegger e Lacan, ovvero ove si attraversano le domande sul tempo e quelle sul linguaggio.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.