Comunicazione. Il programma quadro della ricerca europea Horizon 2020

In the European context, research and innovation play a key role, also in the criticized budgetary policies and structural reforms (FRANZINI). The research, in fact, is indicated as "one sure path to economic recovery" (42 considerandum of the European Parliament's resolution no. 2043/2011), because it contributes through innovation, industrialization and the promotion of global public goods (as well as through its policy on patents) to the creation of new jobs and, more generally, to improve the quality of life of the Europeans (European Commission Communication no. 808/2011). To respond to these challenges and connote a certain discontinuity with the past the current eighth European program on research, called Horizon 2020, for the period 2014-2020 set in a single legal framework the previous instruments. The new program is the reg. n. 1291/2013 of the European Parliament and of the Council, its Annexes, the reg. EURATOM n. 1314/2013 of the Council, as well as a regulation on participation (reg. No. 1290/2013 of the European Parliament and of the Council) and the specific program dec. 2013/743 / EU, and its annexes. Horixon 2020 differs from the previous for accounting procedures, adequate indicators and new methods of evaluation of the progress achieved with respect to predetermined objectives, for the implementation of public-private partnership, for the involvement of small and medium-sized enterprises in the sector and, in particular, it is proposed to implement a policy of careful dissemination of the results, placing the future of research, even the most innovative, in contact with the production world to showcase the economic and employment impact. According to this perspective, the research aims to become the engine for social and economic prosperity, environmental sustainability and social cohesion (6th recital of the reg. No. 1291/2013).

Nell’attuale contesto europeo, la ricerca e l’innovazione assumono un ruolo chiave e strategico a fronte delle criticate politiche di bilancio e delle riforme strutturali (FRANZINI). La ricerca, infatti, è indicata quale «unico percorso sicuro verso la ripresa economica» (42° considerando della risoluzione del Parlamento europeo n. 2043/2011), perché contribuisce attraverso l’innovazione, l’industrializzazione e la promozione di beni pubblici globali (nonché attraverso la sua politica sui brevetti) alla creazione di nuovi posti di lavoro e, più in generale, a migliorare la qualità della vita degli europei (Comunicazione della Commissione europea n. 808/2011). Per rispondere a tali sfide e connotare una certa discontinuità con il passato l’attuale ottavo programma europeo sulla ricerca, denominato Horizon 2020 disciplina per il periodo 2014-2020 in un unico quadro giuridico i precedenti strumenti di finanziamento del settore. Il nuovo programma è costituito dal reg. n. 1291/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, dai suoi allegati, dal reg. EURATOM n. 1314/2013 del Consiglio, nonché da un regolamento sulla partecipazione (reg. n. 1290/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio) e dal programma specifico di attuazione (dec. 2013/743/UE) e dai suoi allegati; esso si differenzia dal precedente per procedure amministrativo-contabili più snelle, congrui indicatori e nuovi metodi di valutazione dei progressi raggiunti rispetto ad obiettivi predeterminati, per l’implementazione del partenariato pubblico-privato, per il coinvolgimento delle piccole e medie imprese nel settore e, in particolare, perché si propone di attuare una attenta politica di disseminazione dei risultati, ponendo il futuro della ricerca, anche di quella più innovativa, in contatto con il mondo produttivo per valorizzarne l’impatto economico ed occupazionale. In base a questo orizzonte, la ricerca vuole diventare il motore per la prosperità sociale ed economica, per la sostenibilità ambientale e per la coesione sociale (6° considerando del reg. n. 1291/2013).