The aim of this paper is to place the XIV Exposition by Aphrahat in the crisis caused in Persia by the progressive institutionalization of the church hierarchy, in particular in the authoritarian evolution of the monarchical episcopate and the formation of metropolitan structures in an area that has experienced the most archaic forms of organization of the Christian communities. While the most recent scholarship has interpreted this letter on the backdrop of the anti-Christian persecution that began in the Sassanid Empire in 341, which led the primate of Seleucia - Ctesiphon to negotiate between Christian communities and the state, here the proposal is made to understand the most famous expressions by Aphraates in reference not to the behaviour of the bishop of Seleucia, but to the structure of the church, and as a severe criticism of the figure of the bishop and metropolitan which is emerging in the context of the Persian church. This polemical attitude in not intended as a defense of a charismatic leadership of the Church, or as a propotion of the urban ascetics known as “bnay qyāmā “, but seems to be rxpressed in view of an old ideal of the Christian leader , able to moderate his power, to accept differences of ideology , to exercise judgment and forgiveness , to exert his episcopal ministry in collaboration with his peers and the presbytery , according to a conservative model of Church leadership in decline in the fourth century. This reading of the Exposition XIV is based on a close comparison of the most important statements by Aphrahat with both the Didascalia Apostolorum, a true manifesto of the monarchical episcopate, and the synodical letter written about Paul of Samosata by the bishops gathered in the council fo Antioch of 268, partially preserved by Eusebius of Caesarea ( h, VII , 30, 2-17) .

Scopo del contributo è quello di collocare la XIV Esposizione di Afraate nella situazione di crisi provocata in Persia dalla progressiva istituzionalizzazione dell’episcopato monarchico e dalla formazione di strutture sovradiocesane in un ambito che ha conosciuto forme più arcaiche di direzione e organizzazione delle comunità cristiane. Mentre la tendenza critica più recente pone questa lettera nell’ambito della persecuzione anticristiana apertasi nell’impero sassanide nel 341, che hanno portato il primate di Seleucia-Ctesifonte a mediare con atteggiamento autoritario tra comunità cristiane e lo stato, io proporrò in questa sede di intendere le espressioni di Afraate in riferimento alla struttura della chiesa, e dunque come una critica severa della figura del vescovo e del metropolita quale si sta affermando nel contesto persiano, formulata non in nome di una gestione carismatica della comunità ecclesiale o in difesa di quel gruppo di asceti urbani noti con il nome di bnay qyāmā, che sono pur sempre al centro delle preoccupazioni ecclesiali dell’autore, ma in vista di un ideale di leader cristiano democratico, capace di moderare il suo potere, di accettare le diversità di ideologia, di interpretazione dogmatica e scritturistica, di prassi ecclesiale, in grado di esercitare con coerenza il giudizio e il perdono, intenzionato a vivere il ministero episcopale in collaborazione con i suoi pari e il presbiterio, secondo un modello conservatore di gestione ecclesiale in regresso nel IV secolo. La lettura proposta è basata su un confronto serrato tra le più famose affermazioni dell’Esposizione con la Didascalia apostolorum, vero manifesto dell’episcopato monarchico e appassionata esortazione al suo corretto esercizio, con la lettera sinodale scritta a proposito di Paolo di Samosata dai vescovi che lo hanno sottoposto a giudizio, conservataci parzialmente da Eusebio di Cesarea (h.e. VII, 30, 2-17).

L'Esposizione XIV di Afraate: una retorica antiautoritaria nel contesto dell'evoluzione istituzionale della Chiesa siriaca / Camplani, Alberto. - STAMPA. - (2014), pp. 191-235.

L'Esposizione XIV di Afraate: una retorica antiautoritaria nel contesto dell'evoluzione istituzionale della Chiesa siriaca

CAMPLANI, Alberto
2014

Abstract

The aim of this paper is to place the XIV Exposition by Aphrahat in the crisis caused in Persia by the progressive institutionalization of the church hierarchy, in particular in the authoritarian evolution of the monarchical episcopate and the formation of metropolitan structures in an area that has experienced the most archaic forms of organization of the Christian communities. While the most recent scholarship has interpreted this letter on the backdrop of the anti-Christian persecution that began in the Sassanid Empire in 341, which led the primate of Seleucia - Ctesiphon to negotiate between Christian communities and the state, here the proposal is made to understand the most famous expressions by Aphraates in reference not to the behaviour of the bishop of Seleucia, but to the structure of the church, and as a severe criticism of the figure of the bishop and metropolitan which is emerging in the context of the Persian church. This polemical attitude in not intended as a defense of a charismatic leadership of the Church, or as a propotion of the urban ascetics known as “bnay qyāmā “, but seems to be rxpressed in view of an old ideal of the Christian leader , able to moderate his power, to accept differences of ideology , to exercise judgment and forgiveness , to exert his episcopal ministry in collaboration with his peers and the presbytery , according to a conservative model of Church leadership in decline in the fourth century. This reading of the Exposition XIV is based on a close comparison of the most important statements by Aphrahat with both the Didascalia Apostolorum, a true manifesto of the monarchical episcopate, and the synodical letter written about Paul of Samosata by the bishops gathered in the council fo Antioch of 268, partially preserved by Eusebius of Caesarea ( h, VII , 30, 2-17) .
2014
Storia e pensiero religioso nel Vicino Oriente. L'età bagratide - Maimonide - Afraate
978-88-7870-951-5
Scopo del contributo è quello di collocare la XIV Esposizione di Afraate nella situazione di crisi provocata in Persia dalla progressiva istituzionalizzazione dell’episcopato monarchico e dalla formazione di strutture sovradiocesane in un ambito che ha conosciuto forme più arcaiche di direzione e organizzazione delle comunità cristiane. Mentre la tendenza critica più recente pone questa lettera nell’ambito della persecuzione anticristiana apertasi nell’impero sassanide nel 341, che hanno portato il primate di Seleucia-Ctesifonte a mediare con atteggiamento autoritario tra comunità cristiane e lo stato, io proporrò in questa sede di intendere le espressioni di Afraate in riferimento alla struttura della chiesa, e dunque come una critica severa della figura del vescovo e del metropolita quale si sta affermando nel contesto persiano, formulata non in nome di una gestione carismatica della comunità ecclesiale o in difesa di quel gruppo di asceti urbani noti con il nome di bnay qyāmā, che sono pur sempre al centro delle preoccupazioni ecclesiali dell’autore, ma in vista di un ideale di leader cristiano democratico, capace di moderare il suo potere, di accettare le diversità di ideologia, di interpretazione dogmatica e scritturistica, di prassi ecclesiale, in grado di esercitare con coerenza il giudizio e il perdono, intenzionato a vivere il ministero episcopale in collaborazione con i suoi pari e il presbiterio, secondo un modello conservatore di gestione ecclesiale in regresso nel IV secolo. La lettura proposta è basata su un confronto serrato tra le più famose affermazioni dell’Esposizione con la Didascalia apostolorum, vero manifesto dell’episcopato monarchico e appassionata esortazione al suo corretto esercizio, con la lettera sinodale scritta a proposito di Paolo di Samosata dai vescovi che lo hanno sottoposto a giudizio, conservataci parzialmente da Eusebio di Cesarea (h.e. VII, 30, 2-17).
letteratura siriaca; storia della chiesa; Afraate
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
L'Esposizione XIV di Afraate: una retorica antiautoritaria nel contesto dell'evoluzione istituzionale della Chiesa siriaca / Camplani, Alberto. - STAMPA. - (2014), pp. 191-235.
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