Leonardo Sciascia definì I Vicerè di Federico De Roberto il romanzo italiano più importante dopo I promessi sposi. Eppure questo capolavoro per più di cento anni è stato condannato all'oblio dalla cultura e dai poteri ufficiali. Ne ha invece ora elaborato la sceneggiatura Roberto Faenza, che ne ha fatto un film appassionante, realizzando quello che è stato un sogno per molti cineasti, tra i quali Visconti e Rosselllini. Con un cast eccezionale (tra cui Alessandro Preziosi, Lando Buzzanca, Lucia Bosè) prendono vita le vicende della famiglia siciliana degli Uzeda negli anni dell’Unificazione dell’Italia. Si svelano così i misteri, gli intrighi e le complesse personalità della famiglia, in uno scenario dove i sentimenti sussistono solo nella prospettiva dell'interesse e della sopraffazione: in un mondo siffatto, la sete di potere e di dominio non può salvare nessuno. Resta solo la speranza che un giorno finalmente le cose possano cambiare. La straordinaria analogia tra la scena storica rappresentata (la nascita dello Stato italiano nel 1870) e la percezione dell'odierno scenario della politica italiana, della sua crisi ideologica, morale e di valori, determinano la sconvolgente attualità del romanzo e del film.
I Vicerè. La sceneggiatura / Faenza, Roberto. - (2007), pp. 1-176.
I Vicerè. La sceneggiatura
FAENZA, Roberto
2007
Abstract
Leonardo Sciascia definì I Vicerè di Federico De Roberto il romanzo italiano più importante dopo I promessi sposi. Eppure questo capolavoro per più di cento anni è stato condannato all'oblio dalla cultura e dai poteri ufficiali. Ne ha invece ora elaborato la sceneggiatura Roberto Faenza, che ne ha fatto un film appassionante, realizzando quello che è stato un sogno per molti cineasti, tra i quali Visconti e Rosselllini. Con un cast eccezionale (tra cui Alessandro Preziosi, Lando Buzzanca, Lucia Bosè) prendono vita le vicende della famiglia siciliana degli Uzeda negli anni dell’Unificazione dell’Italia. Si svelano così i misteri, gli intrighi e le complesse personalità della famiglia, in uno scenario dove i sentimenti sussistono solo nella prospettiva dell'interesse e della sopraffazione: in un mondo siffatto, la sete di potere e di dominio non può salvare nessuno. Resta solo la speranza che un giorno finalmente le cose possano cambiare. La straordinaria analogia tra la scena storica rappresentata (la nascita dello Stato italiano nel 1870) e la percezione dell'odierno scenario della politica italiana, della sua crisi ideologica, morale e di valori, determinano la sconvolgente attualità del romanzo e del film.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.