“… La materia è ciò che è sempre in divenire, ciò che diviene qualcosa e dà una sembianza a ciò che diviene” (Platone, Timeo, 360 a.C.) La naturale propensione del progettista tesa ad integrare il momento tecnico-produttivo con quello progettuale sul piano della sperimentazione estetica, si muove su vari livelli: quello della percezione – che rivaluta il rapporto dei sensi nell’esperienza reale delle cose; quello dei significati – che coglie l’importanza della dimensione culturale (e anche concettuale) del rapporto con la tecnologia; quello del linguaggio con cui prefigura nuovi scenari. Ma c’è di più. Durante il processo progettuale, il designer definisce sì nuovi artefatti e stili di vita, ma anche nuove interpretazioni della qualità della materia sia attraverso la sapiente gestione degli aspetti tecnologici, sia attraverso il progetto delle caratteristiche percettive come il grado di morbidezza e leggerezza, la texture e il colore, la traslucenza e la trasparenza, contribuendo di fatto alla stessa evoluzione dei materiali. È questo quello che chiameremo “approccio creativo” (Ferrara, Lucibello, 2012) ai materiali per il design, mettendo così l’accento su quella particolare capacità progettuale che il designer ha di immaginare nuovi prodotti interpretando e guidando l’innovazione, anche a partire/o per arrivare dal/al materiale.
L’approccio creativo ai materiali per il design: tra supermateriali e iperprogettazione / Lucibello, Sabrina. - STAMPA. - 2(2014), pp. 46-61.
L’approccio creativo ai materiali per il design: tra supermateriali e iperprogettazione
LUCIBELLO, Sabrina
2014
Abstract
“… La materia è ciò che è sempre in divenire, ciò che diviene qualcosa e dà una sembianza a ciò che diviene” (Platone, Timeo, 360 a.C.) La naturale propensione del progettista tesa ad integrare il momento tecnico-produttivo con quello progettuale sul piano della sperimentazione estetica, si muove su vari livelli: quello della percezione – che rivaluta il rapporto dei sensi nell’esperienza reale delle cose; quello dei significati – che coglie l’importanza della dimensione culturale (e anche concettuale) del rapporto con la tecnologia; quello del linguaggio con cui prefigura nuovi scenari. Ma c’è di più. Durante il processo progettuale, il designer definisce sì nuovi artefatti e stili di vita, ma anche nuove interpretazioni della qualità della materia sia attraverso la sapiente gestione degli aspetti tecnologici, sia attraverso il progetto delle caratteristiche percettive come il grado di morbidezza e leggerezza, la texture e il colore, la traslucenza e la trasparenza, contribuendo di fatto alla stessa evoluzione dei materiali. È questo quello che chiameremo “approccio creativo” (Ferrara, Lucibello, 2012) ai materiali per il design, mettendo così l’accento su quella particolare capacità progettuale che il designer ha di immaginare nuovi prodotti interpretando e guidando l’innovazione, anche a partire/o per arrivare dal/al materiale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.