Il palazzo Cesi Camuccini a Cantalupo in Sabina è edificato, sul sito dell’antica rocca castri, dal cardinale Pierdonato Cesi tra il 1570 e il 1577 su progetto di G. D. Bianchi, con affreschi di F. Zuccari. Nel 1862 il complesso architettonico è acquistato da Giovanni Battista Camuccini, figlio del pittore Vincenzo (1771-1844), che lo trasforma in museo. Da una descrizione del 1935 risulta che l’edificio, oltre a opere pittoriche, schizzi preparatori, studi anatomici ad olio, acquerelli e carteggi di V. Camuccini, raccoglieva un patrimonio storico e artistico che costituisce ancora oggi una significativa testimonianza del gusto del collezionismo ottocentesco e dell’interesse antiquario del tempo. La ricostruzione dell’originario allestimento di palazzo Cesi Camuccini, è l’occasione per studiare un interessante esempio di museografia del XIX secolo, in relazione con analoghe sistemazioni di altre case-museo (Stibbert in Villa Montughi (1860-1906), Bardini (1881), Palazzo Davanzati (1904), Horne (1911-1916), a Firenze), e per individuare le problematiche che il progetto di restauro deve affrontate, nel rispetto degli odierni orientamenti museografici, per garantire, nella destinazione espositiva, la conservazione del palazzo di Cantalupo, la fruizione dei suoi spazi e la valorizzazione dei manufatti in questi contenuti.
Dalla rocca castri di Cantalupo in Sabina al Palazzo Cesi Camuccini: il museo Vincenzo Camuccini nell'allestimento ottocentesco / DAL MAS, Roberta Maria. - STAMPA. - Unico(2014), pp. 70-70.
Dalla rocca castri di Cantalupo in Sabina al Palazzo Cesi Camuccini: il museo Vincenzo Camuccini nell'allestimento ottocentesco
DAL MAS, Roberta Maria
2014
Abstract
Il palazzo Cesi Camuccini a Cantalupo in Sabina è edificato, sul sito dell’antica rocca castri, dal cardinale Pierdonato Cesi tra il 1570 e il 1577 su progetto di G. D. Bianchi, con affreschi di F. Zuccari. Nel 1862 il complesso architettonico è acquistato da Giovanni Battista Camuccini, figlio del pittore Vincenzo (1771-1844), che lo trasforma in museo. Da una descrizione del 1935 risulta che l’edificio, oltre a opere pittoriche, schizzi preparatori, studi anatomici ad olio, acquerelli e carteggi di V. Camuccini, raccoglieva un patrimonio storico e artistico che costituisce ancora oggi una significativa testimonianza del gusto del collezionismo ottocentesco e dell’interesse antiquario del tempo. La ricostruzione dell’originario allestimento di palazzo Cesi Camuccini, è l’occasione per studiare un interessante esempio di museografia del XIX secolo, in relazione con analoghe sistemazioni di altre case-museo (Stibbert in Villa Montughi (1860-1906), Bardini (1881), Palazzo Davanzati (1904), Horne (1911-1916), a Firenze), e per individuare le problematiche che il progetto di restauro deve affrontate, nel rispetto degli odierni orientamenti museografici, per garantire, nella destinazione espositiva, la conservazione del palazzo di Cantalupo, la fruizione dei suoi spazi e la valorizzazione dei manufatti in questi contenuti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.