Interventi progettuali per la fruizione di chiese romane su preesistenze classiche: Sant'Angelo in Pescheria e San Lorenzo de'Speziali in Miranda.

The medieval church of St. Angelo in Pescheria with the contributions by M. Longhi (1564-1583), G. della Porta (1599) and Pius IX (1864-1873) and St. Lorenzo de’ Speziali in Miranda, a late 16th century plant (O. Torriani 1601-1666), with the 18th completions (M. Sassi 1721-1726) and the following transformations (1814-1875; 1932; 1953-2002), are characterized by the reuse of the remains of classical antiquities in the access to the façade, in urban contexts that are strongly qualified by the pre-existings architectural environments. In the first case, the ruins of the Portico di Ottavia (146 b.C.) with the remakes of the Severan age (193-211) in the Ghetto, and in the second one, the walls of the cell and the defaced pronaos of the temple of Antonino and Faustina (141-161) in the Roman Forum. The comparison between, the intervention of accomodation of the area in front of St. Angelo in Pescheria (1999) and the unresolved accessibility issues of the church of St. Lorenzo de’ Speziali from Via Sacra provides the opportunity to analyze the design issues that the restoration must address to ensure the conservation and exploitation of the stratified evidences of the past centuries in the present urban context of the city of Rome.

La chiesa medievale di S.Angelo in Pescheria, con interventi di M. Longhi (1564-1583), di G. della Porta (1599) e di Pio IX (1864-1873) e quella di S.Lorenzo de’ Speziali in Miranda, d’impianto tardocinquecentesco (O. Torriani 1601-1666), con completamenti settecenteschi (M. Sassi 1721-1726) e trasformazioni successive (1814-1875; 1932; 1953-2002), si caratterizzano per il riuso di resti dell’antichità classica in corrispondenza dell’accesso dalla facciata, in contesti urbani fortemente qualificati dalle preesistenze. Nel primo caso, i ruderi del portico d’Ottavia (146 a.C.) con i rifacimenti di epoca severiana (193-211) nel Ghetto; nel secondo, le murature della cella e il pronao mutilo del tempio di Antonino e Faustina (141-161) nel Foro Romano. Il confronto tra l’intervento di sistemazione dell’area antistante Sant’Angelo in Pescheria (1999) e le irrisolte questioni dell’accessibilità della chiesa di S.Lorenzo de’Speziali dalla via Sacra, costituisce l’occasione per analizzare le problematiche progettuali che il restauro deve affrontare per garantire la conservazione, la fruizione e la valorizzazione di stratificate testimonianze del passato nell’attuale realtà urbanistica di Roma.