Il volume vuole essere un contributo a una riflessione interdisciplinare sulla figura della sfera e sulla sua storia. Ciascuno dei saggi raccolti affronta un momento della varia rappresentazione della sfera fra tarda antichità ed età moderna: come forma del mondo sublunare e celeste; come immagine del divino nel suo complesso rapporto con il creato; come metafora dell’orizzonte di possibilità del conoscere umano, con i suoi limiti e le sue potenzialità. Il libro volge lo sguardo anzitutto ad alcuni precedenti tardoantichi del tema della sfera, da un lato come raffigurazione del principio, del divino e dell’intellegibile, dall’altro come forma esemplare dell’universo e della vita che lo anima. Si tratta di immagini e similitudini in particolare plotiniane e procliane, che riemergeranno lungo tutto l’arco temporale considerato, per quanto in contesti e con modalità sempre diversi. Con Plotino e la tradizione neoplatonica l’interesse è rivolto al mondo della causalità intellegibile, l’Uno è designato come centro e le realtà molteplici come circonferenza o sfera, ovvero il centro è l’Intelletto e il mondo noetico la ‘sfera intellegibile’. Altri autori dirigono invece la loro attenzione al mondo della natura: la ‘pietra dei filosofi’ è vista ad esempio come oceano che tutto avvolge oppure come uovo, chiocciola o cranio – entità rotonde e dure che accolgono al loro interno l’elemento umido e vivido. Vive sono anche, nella rappresentazione tardoantica e medievale dell’universo, le sfere celesti, i cui movimenti e la cui ‘musica’ dipendono non da forze meccaniche e leggi di gravitazione bensì dalla stessa armonia e simpatia che tiene uniti, oltre ai corpi celesti, anche uomini, animali e cose. Partendo dunque da Plotino, Proclo e Boezio, alcuni degli studi qui presentati approfondiscono la storia delle diverse interpretazioni della sfera in epoca medievale, considerando pensatori quali, tra gli altri, Alano di Lilla, Tommaso d’Aquino, Giovanni da Sacrobosco e i suoi commentatori, Maimonide e i rappresentanti della scolastica ebraica, Eckhart, Dante, Cusano. Vengono poi presi in esame autori dell’età compresa fra il Rinascimento e l’Illuminismo, come Copernico, Paracelso, Egnazio Danti, Descartes, Spinoza, Leibniz e Kant, con i quali si delineano nuove interpretazioni della sfera in rapporto a una nuova immagine dell’universo, a un nuovo orizzonte epistemologico e nel contempo a una nuova biblioteca del sapere.
Sphaera. Forma, immagine e metafora tra medioevo ed età moderna / Valente, Luisa; Totaro, Porzia. - STAMPA. - (2012).
Sphaera. Forma, immagine e metafora tra medioevo ed età moderna.
VALENTE, Luisa;TOTARO, PORZIA
2012
Abstract
Il volume vuole essere un contributo a una riflessione interdisciplinare sulla figura della sfera e sulla sua storia. Ciascuno dei saggi raccolti affronta un momento della varia rappresentazione della sfera fra tarda antichità ed età moderna: come forma del mondo sublunare e celeste; come immagine del divino nel suo complesso rapporto con il creato; come metafora dell’orizzonte di possibilità del conoscere umano, con i suoi limiti e le sue potenzialità. Il libro volge lo sguardo anzitutto ad alcuni precedenti tardoantichi del tema della sfera, da un lato come raffigurazione del principio, del divino e dell’intellegibile, dall’altro come forma esemplare dell’universo e della vita che lo anima. Si tratta di immagini e similitudini in particolare plotiniane e procliane, che riemergeranno lungo tutto l’arco temporale considerato, per quanto in contesti e con modalità sempre diversi. Con Plotino e la tradizione neoplatonica l’interesse è rivolto al mondo della causalità intellegibile, l’Uno è designato come centro e le realtà molteplici come circonferenza o sfera, ovvero il centro è l’Intelletto e il mondo noetico la ‘sfera intellegibile’. Altri autori dirigono invece la loro attenzione al mondo della natura: la ‘pietra dei filosofi’ è vista ad esempio come oceano che tutto avvolge oppure come uovo, chiocciola o cranio – entità rotonde e dure che accolgono al loro interno l’elemento umido e vivido. Vive sono anche, nella rappresentazione tardoantica e medievale dell’universo, le sfere celesti, i cui movimenti e la cui ‘musica’ dipendono non da forze meccaniche e leggi di gravitazione bensì dalla stessa armonia e simpatia che tiene uniti, oltre ai corpi celesti, anche uomini, animali e cose. Partendo dunque da Plotino, Proclo e Boezio, alcuni degli studi qui presentati approfondiscono la storia delle diverse interpretazioni della sfera in epoca medievale, considerando pensatori quali, tra gli altri, Alano di Lilla, Tommaso d’Aquino, Giovanni da Sacrobosco e i suoi commentatori, Maimonide e i rappresentanti della scolastica ebraica, Eckhart, Dante, Cusano. Vengono poi presi in esame autori dell’età compresa fra il Rinascimento e l’Illuminismo, come Copernico, Paracelso, Egnazio Danti, Descartes, Spinoza, Leibniz e Kant, con i quali si delineano nuove interpretazioni della sfera in rapporto a una nuova immagine dell’universo, a un nuovo orizzonte epistemologico e nel contempo a una nuova biblioteca del sapere.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.