La ricerca parte dagli studi di Bernhard Waldenfels sulla topografia dell'estraneo (pubblicati in quattro volumi da Suhrkamp) per applicare la teoria che ne deriva a casi concreti e per sviluppare nuovi strumenti di analisi. Il convegno si propone di analizzare il sorgere di spazi intermedi (Zwischenräume) all'interno delle aree culturali europee (e in parte americane). Gli 'spazi' che in tal modi si aprono vengono popolati da figure quali l'ibrido e l'eterotopia che caratterizzano la moderna società multiculturale. I 'luoghi' di tali incontri non sono costituiti solo dalle città di confine, ma anche (se non soprattutto) da altre aree urbane – Berlino, Parigi, New York, Napoli, Bahia, ecc. – in cui vengono a contatto culture diverse e in cui si moltiplicano le "soglie" della comunicazione interculturale. Si tratta di ricostruire una topografia dell'estraneità e di individuare le forme di “passaggio” e di “differenziazione” tra le varie culture, giacché da questi “spazi intermedi” sono sorte in passato e stanno adesso nascendo forme di espressione artistica e culturale con caratteristiche del tutto diverse e nuove che possono servire da un lato a comprendere le dinamiche dei fenomeni di comunicazione interculturale, dall'altro a individuare le forme di mediazione per la convivenza in una società sempre più multiculturale. Sulla scia dell'interesse sviluppato in Francia e in Germania grazie a una serie di studi filosofici, antropologici e culturali, la “fenomenologia dell'estraneo” approda anche in Italia con una raccolta di saggi dedicati ai vari aspetti di questa disciplina, che hanno trovato una prima sistematizzazione nel convegno internazionale organizzato da Mauro Ponzi e Vittoria Borsò a Roma nel 2005. La tematica dell'estraneo racchiude in sé un'ambiguità costitutiva, individuabile già nel significato originario del termine: il greco xenos designa sia lo “straniero” sia l'“ospite”, mentre l'hostes latino significa “ospite” ma anche “nemico”. È precisamente su tale ambiguità che i saggi qui pubblicati concentrano la loro attenzione, spaziando dalle reazioni suscitate dall'“incontro” con l'estraneo ai suoi riflessi culturali, comportamentali e artistico-letterari.
Topografia dell’estraneo / Ponzi, Mauro; V., Borso'. - STAMPA. - (2006), pp. 1-180.
Topografia dell’estraneo
PONZI, Mauro;
2006
Abstract
La ricerca parte dagli studi di Bernhard Waldenfels sulla topografia dell'estraneo (pubblicati in quattro volumi da Suhrkamp) per applicare la teoria che ne deriva a casi concreti e per sviluppare nuovi strumenti di analisi. Il convegno si propone di analizzare il sorgere di spazi intermedi (Zwischenräume) all'interno delle aree culturali europee (e in parte americane). Gli 'spazi' che in tal modi si aprono vengono popolati da figure quali l'ibrido e l'eterotopia che caratterizzano la moderna società multiculturale. I 'luoghi' di tali incontri non sono costituiti solo dalle città di confine, ma anche (se non soprattutto) da altre aree urbane – Berlino, Parigi, New York, Napoli, Bahia, ecc. – in cui vengono a contatto culture diverse e in cui si moltiplicano le "soglie" della comunicazione interculturale. Si tratta di ricostruire una topografia dell'estraneità e di individuare le forme di “passaggio” e di “differenziazione” tra le varie culture, giacché da questi “spazi intermedi” sono sorte in passato e stanno adesso nascendo forme di espressione artistica e culturale con caratteristiche del tutto diverse e nuove che possono servire da un lato a comprendere le dinamiche dei fenomeni di comunicazione interculturale, dall'altro a individuare le forme di mediazione per la convivenza in una società sempre più multiculturale. Sulla scia dell'interesse sviluppato in Francia e in Germania grazie a una serie di studi filosofici, antropologici e culturali, la “fenomenologia dell'estraneo” approda anche in Italia con una raccolta di saggi dedicati ai vari aspetti di questa disciplina, che hanno trovato una prima sistematizzazione nel convegno internazionale organizzato da Mauro Ponzi e Vittoria Borsò a Roma nel 2005. La tematica dell'estraneo racchiude in sé un'ambiguità costitutiva, individuabile già nel significato originario del termine: il greco xenos designa sia lo “straniero” sia l'“ospite”, mentre l'hostes latino significa “ospite” ma anche “nemico”. È precisamente su tale ambiguità che i saggi qui pubblicati concentrano la loro attenzione, spaziando dalle reazioni suscitate dall'“incontro” con l'estraneo ai suoi riflessi culturali, comportamentali e artistico-letterari.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


