Apre il volume l'introduzione e il capitolo "Il bianco in architettura dal Moderno al Contemporaneo", entrambi a firma di Massimo Zammerini, dove si affronta il tema fondante della ricerca sull’eredità del mito del Bianco veicolato dal modernismo, nella consapevolezza che anche l’arte e l’architettura moderna, nelle declinazioni del modernismo, si fondino sul riconoscimento di una significazione potenziale che il Bianco racchiude, passando per l’autenticità del Mediterraneo quale luogo privilegiato di grande ispirazione e unicità estetica. Seguono una riflessione critica sul soggetto moderno in chiave psicoanalitica, per delineare il suo rapporto con l’estetica del Bianco in quanto mito fondante e le possibili implicazioni con altri tratti costitutivi della personalità, secondo l’insegnamento di Freud e di Lacan. Il tema del Bianco è affrontato poi anche rispetto alla dimensione dell’archeologia e in riferimento al neoclassicismo, e un’analisi del ruolo del bianco in epoca medioevale. Il libro si chiude con un fronte aperto sulla realtà dell'artista e l'apprensione sensibile del Bianco nello spazio della pagina. Il libro contiene i seguenti scritti: Massimo Zammerini, Il bianco in architettura dal Moderno al Contemporaneo; Carlo Albarello, Aletosphere: i colori dell’Altro; Maria Elisa Micheli, La negazione del bianco in Grecia e a Roma; Grazia Maria Fachechi, Quando le cattedrali non erano bianche: il medioevo e i suoi colori; Clementina Barucci, Il mito del bianco nell’architettura neoclassica; Roberto Secchi, Tra oltrepassamento e rinuncia; Renata Cristina Mazzantini, Il quartiere Bauhaus di Tel Aviv; Rossella Caruso, Il Bianco del “Withe Cube”; Concita De Gregorio, Varcare la barriera della pagina bianca: il corpo e la scrittura.
Il mito del bianco in architettura / Zammerini, Massimo. - STAMPA. - (2014), pp. 1-196.
Il mito del bianco in architettura
ZAMMERINI, MASSIMO
2014
Abstract
Apre il volume l'introduzione e il capitolo "Il bianco in architettura dal Moderno al Contemporaneo", entrambi a firma di Massimo Zammerini, dove si affronta il tema fondante della ricerca sull’eredità del mito del Bianco veicolato dal modernismo, nella consapevolezza che anche l’arte e l’architettura moderna, nelle declinazioni del modernismo, si fondino sul riconoscimento di una significazione potenziale che il Bianco racchiude, passando per l’autenticità del Mediterraneo quale luogo privilegiato di grande ispirazione e unicità estetica. Seguono una riflessione critica sul soggetto moderno in chiave psicoanalitica, per delineare il suo rapporto con l’estetica del Bianco in quanto mito fondante e le possibili implicazioni con altri tratti costitutivi della personalità, secondo l’insegnamento di Freud e di Lacan. Il tema del Bianco è affrontato poi anche rispetto alla dimensione dell’archeologia e in riferimento al neoclassicismo, e un’analisi del ruolo del bianco in epoca medioevale. Il libro si chiude con un fronte aperto sulla realtà dell'artista e l'apprensione sensibile del Bianco nello spazio della pagina. Il libro contiene i seguenti scritti: Massimo Zammerini, Il bianco in architettura dal Moderno al Contemporaneo; Carlo Albarello, Aletosphere: i colori dell’Altro; Maria Elisa Micheli, La negazione del bianco in Grecia e a Roma; Grazia Maria Fachechi, Quando le cattedrali non erano bianche: il medioevo e i suoi colori; Clementina Barucci, Il mito del bianco nell’architettura neoclassica; Roberto Secchi, Tra oltrepassamento e rinuncia; Renata Cristina Mazzantini, Il quartiere Bauhaus di Tel Aviv; Rossella Caruso, Il Bianco del “Withe Cube”; Concita De Gregorio, Varcare la barriera della pagina bianca: il corpo e la scrittura.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.