Bohèmien,pifferaio magico,mangiafuoco,improvvisatore:tanti sono gli attributi possibili dell'artista di strada che questo testo propone vividamente all'attenzione. Figura nomadica in un mondo dai tanti nomadismi della vita quotidiana:lo spettacolo televisivo,con il suo zapping,è nomadico,come lo è il giovane della banlieu parigina nei suoi percorsi metropolitani. Tutte figure nelle quali sono forti la contaminazione e il meticciamento.Per l'artista di strada si aggiungono il sogno,la sperimetazione e al tempo stesso la tradizione e la traduzione che lo accomunano ad altre figure dell'arte popolare. Il viaggio di cui si parla è al tempo stesso movimento spaziale del ricercatore che si fa etnografo sul campo e dei soggetti di una ricerca sugli artisti di strada condotta da Rita Caccamo e suoi collaboratori nel corso di oltre cinque anni,qui rivista con un altro sguardo. Il metodo etnografico, inaugurato nei primi decenni del secolo scorso, trovò in Robert Park, giornalista di formazione e fondatore della “Scuola di Chicago”, la “qualità visiva” del sociologo, che si muove al confine tra più culture, nei meandri della “giungla d’asfalto”. Oggi non ci sono più né la vecchia mobilità orizzontale tipica dei poveri come i Pageants, né quella verticale della Business Class americana degli anni Trenta, ma emergono sempre nuovi lifestyle. C’è anche chi sceglie di rinunciare ad agi e chances per posizionarsi “sulla strada”. Il viaggio della ricerca di questo incontro ruota intorno a ribelli, hippy, poeti, artisti di strada, tutti soggetti ricordati nelle pagine del volume Il terzo viaggio.
Il terzo viaggio. Nuovi scritti sociologici sull'artista di strada / Caccamo, Rita. - STAMPA. - (2008), pp. 0-190.
Il terzo viaggio. Nuovi scritti sociologici sull'artista di strada
CACCAMO, Rita
2008
Abstract
Bohèmien,pifferaio magico,mangiafuoco,improvvisatore:tanti sono gli attributi possibili dell'artista di strada che questo testo propone vividamente all'attenzione. Figura nomadica in un mondo dai tanti nomadismi della vita quotidiana:lo spettacolo televisivo,con il suo zapping,è nomadico,come lo è il giovane della banlieu parigina nei suoi percorsi metropolitani. Tutte figure nelle quali sono forti la contaminazione e il meticciamento.Per l'artista di strada si aggiungono il sogno,la sperimetazione e al tempo stesso la tradizione e la traduzione che lo accomunano ad altre figure dell'arte popolare. Il viaggio di cui si parla è al tempo stesso movimento spaziale del ricercatore che si fa etnografo sul campo e dei soggetti di una ricerca sugli artisti di strada condotta da Rita Caccamo e suoi collaboratori nel corso di oltre cinque anni,qui rivista con un altro sguardo. Il metodo etnografico, inaugurato nei primi decenni del secolo scorso, trovò in Robert Park, giornalista di formazione e fondatore della “Scuola di Chicago”, la “qualità visiva” del sociologo, che si muove al confine tra più culture, nei meandri della “giungla d’asfalto”. Oggi non ci sono più né la vecchia mobilità orizzontale tipica dei poveri come i Pageants, né quella verticale della Business Class americana degli anni Trenta, ma emergono sempre nuovi lifestyle. C’è anche chi sceglie di rinunciare ad agi e chances per posizionarsi “sulla strada”. Il viaggio della ricerca di questo incontro ruota intorno a ribelli, hippy, poeti, artisti di strada, tutti soggetti ricordati nelle pagine del volume Il terzo viaggio.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.