Il testo propone una interpretazione critica dell'architettura e della sua rappresentazione nell'epoca della comunicazione mass mediologica. Il processo di smaterializzazione che ha subito dalla modernità alla post modernità è, secondo l'interpretazione data nel testo, rintracciabile nelle contemporanee forme estetizzanti e nelle derive formalistiche che caratterizzano la scrittura architettonica nella nostra contemporaneità. Attraverso la lettura del passo ceci tuera cela in Notre Dame de Paris, Victor Hugo, alle origini della modernità, suggerisce profeticamente quella progressiva cancellazione e smaterializzazione che la stampa e oggi più che mai i mass media, producono rispetto l'identità fisica ma anche figurativa dell’architettura e del suo corpo. Nel testo si considera come oggi sia necessario riattraversare lo spessore del corpo architettonico a partire della sua rappresentazione. E l'esperienza dell'incisione viene indicata come una metafora di questa "profondità" espressiva a cui l'architettura deve tendere per non aderire a quelle forme insondabili, paradossali e spettacolari che la collocano in una impropria realtà fatta di vacuo intrattenimento e trasformandola, da ciò che Hugo indicava come una "montagna di pietre, arte sociale, collettiva e dominante" in un nuovo simulacro della comunicazione massmediologica.
Questo ucciderà quello / Partenope, Renato. - STAMPA. - 1(2012), pp. 152-153.
Questo ucciderà quello
PARTENOPE, RENATO
2012
Abstract
Il testo propone una interpretazione critica dell'architettura e della sua rappresentazione nell'epoca della comunicazione mass mediologica. Il processo di smaterializzazione che ha subito dalla modernità alla post modernità è, secondo l'interpretazione data nel testo, rintracciabile nelle contemporanee forme estetizzanti e nelle derive formalistiche che caratterizzano la scrittura architettonica nella nostra contemporaneità. Attraverso la lettura del passo ceci tuera cela in Notre Dame de Paris, Victor Hugo, alle origini della modernità, suggerisce profeticamente quella progressiva cancellazione e smaterializzazione che la stampa e oggi più che mai i mass media, producono rispetto l'identità fisica ma anche figurativa dell’architettura e del suo corpo. Nel testo si considera come oggi sia necessario riattraversare lo spessore del corpo architettonico a partire della sua rappresentazione. E l'esperienza dell'incisione viene indicata come una metafora di questa "profondità" espressiva a cui l'architettura deve tendere per non aderire a quelle forme insondabili, paradossali e spettacolari che la collocano in una impropria realtà fatta di vacuo intrattenimento e trasformandola, da ciò che Hugo indicava come una "montagna di pietre, arte sociale, collettiva e dominante" in un nuovo simulacro della comunicazione massmediologica.File | Dimensione | Formato | |
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