Tre sono i motivi principali che segnano la riflessione estetica fin dai suoi inizi e che giustificano l’interesse tutt’altro che occasionale, o di ripiego, per la tradizione estetica da parte del pensiero marxista: a) un motivo antropologico, che assegna il compito di pensare gli esseri umani come animali dotati non soltanto di un intelletto e di una ragione che produrrebbero idee universali ed eterne, o di facoltà “spirituali” disincarnate e sottratte ai rapporti storici, sociali e materiali, ma come esseri dotati di sensibilità, corpi, credenze, desideri, affetti, passioni e sentimenti, condizionati da forze mutevoli e non risolvibili in rapporti logici o linearmente causali. b) Un motivo sociale e politico, che lascia emergere uno spazio teoreticamente legittimato della discussione, in quanto distinta dalla conoscenza scientifica in senso stretto e dalle mere idiosincrasie personali, in cui possa svilupparsi un’opinione pubblica – più o meno “ideologica” o manipolabile –suscettibile di critica e autocritica. c) Un motivo utopico, in cui l’esperienza estetica o quella dell’opera d’arte sembrano poter fornire alcuni tratti di un paradigma di redenzione terrena, o quantomeno un termine di paragone per misurare e denunciare il grado di illibertà, di oppressione, di alienazione delle nostre esistenze sociali e individuali
Estetica, arte, cultura nella riflessione marxista / Velotti, Stefano. - STAMPA. - 1(2015), pp. 195-230.
Estetica, arte, cultura nella riflessione marxista
VELOTTI, Stefano
2015
Abstract
Tre sono i motivi principali che segnano la riflessione estetica fin dai suoi inizi e che giustificano l’interesse tutt’altro che occasionale, o di ripiego, per la tradizione estetica da parte del pensiero marxista: a) un motivo antropologico, che assegna il compito di pensare gli esseri umani come animali dotati non soltanto di un intelletto e di una ragione che produrrebbero idee universali ed eterne, o di facoltà “spirituali” disincarnate e sottratte ai rapporti storici, sociali e materiali, ma come esseri dotati di sensibilità, corpi, credenze, desideri, affetti, passioni e sentimenti, condizionati da forze mutevoli e non risolvibili in rapporti logici o linearmente causali. b) Un motivo sociale e politico, che lascia emergere uno spazio teoreticamente legittimato della discussione, in quanto distinta dalla conoscenza scientifica in senso stretto e dalle mere idiosincrasie personali, in cui possa svilupparsi un’opinione pubblica – più o meno “ideologica” o manipolabile –suscettibile di critica e autocritica. c) Un motivo utopico, in cui l’esperienza estetica o quella dell’opera d’arte sembrano poter fornire alcuni tratti di un paradigma di redenzione terrena, o quantomeno un termine di paragone per misurare e denunciare il grado di illibertà, di oppressione, di alienazione delle nostre esistenze sociali e individualiFile | Dimensione | Formato | |
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