Vocazione principale degli studi interculturali è l'intenzione di attraversare i confini nazionali tradizionali, favorendo l'individuazione di oggetti di ricerca transnazionali e transculturali, invisibili cioè ad una prospettiva unicamente nazionale, monoculturale o monodisciplinare. Ne deriva l'attitudine a lavorare comparando aspetti specifici (letterari, linguistici, artistici, storici, culturali in senso lato) di sistemi geo-culturali distanti ma al contempo caratterizzati da momenti di avvicinamento, di sovrapposizione, di conflitto e/o di dialogo interculturale, specie nella modernità e ancor più nella contemporaneità. Classiche direttive di ricerca degli studi interculturali sono stati, infatti, i così detti “East-West Studies”, gli studi interculturali tra Europa e Americhe, o più di recente tra Europa e Africa. Molte sono dunque le aree coinvolte in questo genere di ricerche, e il convegno "Gli studi interculturali: teorie e pratiche nel contesto degli scambi culturali con la sponda Sud del Mediterraneo" ha inteso affrontarne una in particolare, tanto limitata al cospetto di quelle appena citate quanto complessa al suo interno. Da un lato, dunque, in questo fascicolo doppio di Arablit che ne pubblica gli atti si è voluto mettere a fuoco confini, oggetti e metodi di ricerca propri dell'area degli studi interculturali mediterranei, e dall'altro si è inteso ragionare intorno ad alcuni argomenti specifici relativi ai rapporti tra la cultura italiana e le culture del Sud del Mediterraneo, fondamentalmente quelle dei paesi del Mashreq, tra cui in particolare l'Egitto, e dei paesi del Maghreb affacciantisi sul Mediterraneo, cioè: Algeria, Libia, Marocco e Tunisia. Non a caso, quindi, l'articolazione del convegno aveva previsto delle sessioni tematiche, su: gli immaginari letterari e culturali incrociati (il mondo arabo in Italia e le forme più o meno diffuse di orientalismo; l'Italia nel mondo arabo); la traduzione come trasposizione culturale (traduzioni interlinguistiche, adattamenti, trasposizioni intersemiotiche, teorie della traduzione); la mediazione culturale (riviste cartacee ed elettroniche, edizioni, collane, premi letterari, didattica interculturale, biblioteche interculturali); le migrazioni intellettuali dal mondo arabo mediterraneo verso l'Italia (diaspora, postcolonialismo, emancipazione culturale e di genere). Il convegno è stato inoltre anche l'esito di alcune ricerche bilaterali, tra Italia ed Egitto, che hanno impegnato le organizzatrici in qualità di responsabili di protocolli esecutivi di un Accordo quadro tra Sapienza ed Università di Helwan (Egitto).
Atti del Convegno "Gli studi interculturali: teorie e pratiche nel contesto degli scambi culturali con la sponda Sud del Mediterraneo", Sapienza Università di Roma, 28-29.11.2013 / CAMERA D'AFFLITTO, Isabella; Sinopoli, Franca. - In: LA RIVISTA DI ARABLIT. - ISSN 2239-4168. - ELETTRONICO. - (2014).
Atti del Convegno "Gli studi interculturali: teorie e pratiche nel contesto degli scambi culturali con la sponda Sud del Mediterraneo", Sapienza Università di Roma, 28-29.11.2013
CAMERA D'AFFLITTO, Isabella;SINOPOLI, Franca
2014
Abstract
Vocazione principale degli studi interculturali è l'intenzione di attraversare i confini nazionali tradizionali, favorendo l'individuazione di oggetti di ricerca transnazionali e transculturali, invisibili cioè ad una prospettiva unicamente nazionale, monoculturale o monodisciplinare. Ne deriva l'attitudine a lavorare comparando aspetti specifici (letterari, linguistici, artistici, storici, culturali in senso lato) di sistemi geo-culturali distanti ma al contempo caratterizzati da momenti di avvicinamento, di sovrapposizione, di conflitto e/o di dialogo interculturale, specie nella modernità e ancor più nella contemporaneità. Classiche direttive di ricerca degli studi interculturali sono stati, infatti, i così detti “East-West Studies”, gli studi interculturali tra Europa e Americhe, o più di recente tra Europa e Africa. Molte sono dunque le aree coinvolte in questo genere di ricerche, e il convegno "Gli studi interculturali: teorie e pratiche nel contesto degli scambi culturali con la sponda Sud del Mediterraneo" ha inteso affrontarne una in particolare, tanto limitata al cospetto di quelle appena citate quanto complessa al suo interno. Da un lato, dunque, in questo fascicolo doppio di Arablit che ne pubblica gli atti si è voluto mettere a fuoco confini, oggetti e metodi di ricerca propri dell'area degli studi interculturali mediterranei, e dall'altro si è inteso ragionare intorno ad alcuni argomenti specifici relativi ai rapporti tra la cultura italiana e le culture del Sud del Mediterraneo, fondamentalmente quelle dei paesi del Mashreq, tra cui in particolare l'Egitto, e dei paesi del Maghreb affacciantisi sul Mediterraneo, cioè: Algeria, Libia, Marocco e Tunisia. Non a caso, quindi, l'articolazione del convegno aveva previsto delle sessioni tematiche, su: gli immaginari letterari e culturali incrociati (il mondo arabo in Italia e le forme più o meno diffuse di orientalismo; l'Italia nel mondo arabo); la traduzione come trasposizione culturale (traduzioni interlinguistiche, adattamenti, trasposizioni intersemiotiche, teorie della traduzione); la mediazione culturale (riviste cartacee ed elettroniche, edizioni, collane, premi letterari, didattica interculturale, biblioteche interculturali); le migrazioni intellettuali dal mondo arabo mediterraneo verso l'Italia (diaspora, postcolonialismo, emancipazione culturale e di genere). Il convegno è stato inoltre anche l'esito di alcune ricerche bilaterali, tra Italia ed Egitto, che hanno impegnato le organizzatrici in qualità di responsabili di protocolli esecutivi di un Accordo quadro tra Sapienza ed Università di Helwan (Egitto).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.