Il contributo vuole ripercorrere il ruolo dei vuoti nella morfologia di Roma. Dal periodo imperiale in poi, influenzata dalle mode elleniche, Roma ebbe un vero e proprio culto per parchi e giardini, sia privati che pubblici. I vuoti ebbero un importante ruolo di caratterizzazione formale della città che, da quel momento in poi, non abbandonò più la prerogativa di essere un luogo in cui ampie distese di verde si alternano e si compenetrano al sistema costruito. Questi tratti del paesaggio romano si accentuarono ulteriormente con le sistemazioni urbane rinascimentale, barocche e illuministe, e segnano ancora oggi la città. Il verde come spazio pubblico assume in epoca moderna nuove funzioni sportive o da gioco, mentre assi prospettici e schermi arborei isolano i grandi monumenti dell’antichità e disegnano nodi nevralgici in corrispondenza di ponti e di edifici importanti. Spazi aperti verdi saranno ancora elemento caratterizzante gli interventi postbellici. Negli anni settanta, invece, a Roma si vuole dare una nuova immagine alla città. Gli interventi si ingigantiscono e si dovrebbero dotare teoricamente di quei servizi civili necessari a scongiurare città-dormitorio. Ma i molti problemi gestionali finiscono per tradire le intenzioni iniziali e il verde è concepito come spazio bidimensionale libero tra gli edifici.
"Figure urbane di Roma contemporanea. Il ruolo dei vuoti nel disegno della città" / Capuano, Alessandra. - STAMPA. - 1(2009), pp. 311-325.
"Figure urbane di Roma contemporanea. Il ruolo dei vuoti nel disegno della città"
CAPUANO, Alessandra
2009
Abstract
Il contributo vuole ripercorrere il ruolo dei vuoti nella morfologia di Roma. Dal periodo imperiale in poi, influenzata dalle mode elleniche, Roma ebbe un vero e proprio culto per parchi e giardini, sia privati che pubblici. I vuoti ebbero un importante ruolo di caratterizzazione formale della città che, da quel momento in poi, non abbandonò più la prerogativa di essere un luogo in cui ampie distese di verde si alternano e si compenetrano al sistema costruito. Questi tratti del paesaggio romano si accentuarono ulteriormente con le sistemazioni urbane rinascimentale, barocche e illuministe, e segnano ancora oggi la città. Il verde come spazio pubblico assume in epoca moderna nuove funzioni sportive o da gioco, mentre assi prospettici e schermi arborei isolano i grandi monumenti dell’antichità e disegnano nodi nevralgici in corrispondenza di ponti e di edifici importanti. Spazi aperti verdi saranno ancora elemento caratterizzante gli interventi postbellici. Negli anni settanta, invece, a Roma si vuole dare una nuova immagine alla città. Gli interventi si ingigantiscono e si dovrebbero dotare teoricamente di quei servizi civili necessari a scongiurare città-dormitorio. Ma i molti problemi gestionali finiscono per tradire le intenzioni iniziali e il verde è concepito come spazio bidimensionale libero tra gli edifici.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.