The aim of the essay is to briefly outline the framework of how the condition of the small towns and diffuse historic territories is evolving, changing and being reinterpreted in the light of the oscillations of one of the key vectors which they are required to address: accessibility. The issues that govern the relationship between space for movement, conditions of accessibility and land use design, remain critical in the contemporary world. This applies not only to large urban areas, but also to territories of reduced “critical mass”, covered with small towns rich in history and substantive values, which represent an identity of local heritage of inestimable importance. Smaller towns that, due to the ongoing processes of depopulation, abandonment and decay, run the risk of turning in on themselves and leave behind cultural treasures, traditions, customs, relationships, and local knowledge. The politics, programs and projects examined in this paper reveal that the “accessibility planning” approach is faced with a dilemma: should it be yet another tool to act according to the logic sector, or should it take advantage of new capabilities to assume a role as the backbone of urban regeneration policies.

Scopo del saggio è quello di tratteggiare sinteticamente il quadro di come stia evolvendo, mutando e reinterpretando la condizione dei piccoli comuni e dei territori storici diffusi, in virtù delle oscillazioni di uno dei vettori privilegiati con il quale sono chiamati a confrontarsi: l’accessibilità. Le questioni che regolano le relazioni tra spazio della mobilità, condizioni d’accessibilità e disegno d’uso del suolo restano nella contemporaneità un tema cruciale. E questo vale non solo per le grandi aree urbane, ma anche i territori a “massa critica” ridotta, punteggiati da piccole città ricche di storia e valori testimoniali sostantivi, che rappresentano localmente eredità identitarie di inestimabile rilevanza. Centri minori che con i processi in atto di spopolamento, abbandono e degrado, corrono il rischio di ripiegarsi su sé stessi e lasciare all’oblio preziosi scrigni di culture, tradizioni, usi, costumi, relazioni, conoscenze locali. I casi di politiche, programmi, progetti esaminati nel saggio, rivelano infatti quanto l’approccio “accessibility planning” sia di fronte a un bivio: può restare l’ennesimo strumento per intervenire secondo logiche settoriali, oppure cogliere nuove potenzialità per assumere il ruolo di asse portante delle politiche di rigenerazione urbana

Accessibilità. Vettore di coesione (o separazione?) territoriale / Monardo, Bruno. - STAMPA. - (2014), pp. 127-150.

Accessibilità. Vettore di coesione (o separazione?) territoriale

MONARDO, Bruno
2014

Abstract

The aim of the essay is to briefly outline the framework of how the condition of the small towns and diffuse historic territories is evolving, changing and being reinterpreted in the light of the oscillations of one of the key vectors which they are required to address: accessibility. The issues that govern the relationship between space for movement, conditions of accessibility and land use design, remain critical in the contemporary world. This applies not only to large urban areas, but also to territories of reduced “critical mass”, covered with small towns rich in history and substantive values, which represent an identity of local heritage of inestimable importance. Smaller towns that, due to the ongoing processes of depopulation, abandonment and decay, run the risk of turning in on themselves and leave behind cultural treasures, traditions, customs, relationships, and local knowledge. The politics, programs and projects examined in this paper reveal that the “accessibility planning” approach is faced with a dilemma: should it be yet another tool to act according to the logic sector, or should it take advantage of new capabilities to assume a role as the backbone of urban regeneration policies.
2014
I borghi della salute. Healty Ageing per nuovi progetti di territorio
978-88-6055-827-5
Scopo del saggio è quello di tratteggiare sinteticamente il quadro di come stia evolvendo, mutando e reinterpretando la condizione dei piccoli comuni e dei territori storici diffusi, in virtù delle oscillazioni di uno dei vettori privilegiati con il quale sono chiamati a confrontarsi: l’accessibilità. Le questioni che regolano le relazioni tra spazio della mobilità, condizioni d’accessibilità e disegno d’uso del suolo restano nella contemporaneità un tema cruciale. E questo vale non solo per le grandi aree urbane, ma anche i territori a “massa critica” ridotta, punteggiati da piccole città ricche di storia e valori testimoniali sostantivi, che rappresentano localmente eredità identitarie di inestimabile rilevanza. Centri minori che con i processi in atto di spopolamento, abbandono e degrado, corrono il rischio di ripiegarsi su sé stessi e lasciare all’oblio preziosi scrigni di culture, tradizioni, usi, costumi, relazioni, conoscenze locali. I casi di politiche, programmi, progetti esaminati nel saggio, rivelano infatti quanto l’approccio “accessibility planning” sia di fronte a un bivio: può restare l’ennesimo strumento per intervenire secondo logiche settoriali, oppure cogliere nuove potenzialità per assumere il ruolo di asse portante delle politiche di rigenerazione urbana
Accessibility planning; centri minori; connettività; rigenerazione territoriale
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
Accessibilità. Vettore di coesione (o separazione?) territoriale / Monardo, Bruno. - STAMPA. - (2014), pp. 127-150.
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