The paper focusses on the issues related to the knowledge and enhancement of most part of the Italian industrial buildings that were developed during post-war reconstruction period by applying industrial building construction techniques and principles and thus were characterized, besides being wide, by the repetition of the constituent elements. Nowadays, due to changed socio-economic conditions, some of the industrial buildings developed in the past have lost their original function and have decayed into a state of abandonment and neglect. That is the case of the Radice cotton mill in Piedimonte d’Alife (presently Piedimonte Matese), that was built by the Milanese company “Figli di Luigi Radice” with the funds of the Fund for the South after the former historic Egg cotton mill was destroyed during war period. Radice cotton mill was inaugurated in 1955, then in the early 90s it was closed and the mill was disused. The structure of the mill presents, still to this day, its original character marked volumetrically by the repetition of modules with a sloping curved roof which allows to light the underlying areas. From the architectural point of view the building is an example of industrial building construction in 1950s, with reinforced concrete pillars and small slightly arched brick vaults industrially produced by RDB company. Given its extent (about 15.400 sqm area), its closeness to the city center and its position on the state highway SS158, the building easily lends itself to construction requalification to convert it into an incubator of activities the community could benefit from. The great availability of space enables the creation of open spaces like courtyards and squares allowing the lighting and ventilation of the spaces to be developed.

Agli inizi degli anni ’90 il cotonificio Radice, costruito a Piedimonte d’Alife con i finanziamenti della Cassa del Mezzogiorno dalla ditta milanese “Figli di Luigi Radice” dopo la distruzione nel periodo delle guerra dello storico Cotonificio Egg, e inaugurato nel 1955, è stato chiuso e lo stabilimento dismesso. La fabbrica, caratterizzata volumetricamente dalla ripetizione di moduli con copertura curva inclinata per consentire l’illuminazione degli spazi sottostanti, è un esempio di costruzione industriale degli anni ’50, realizzata con pilastri in cemento armato e voltine prefabbricate ad archi leggeri in laterizio di produzione industriale RDB. L’edificio, vista l’estensione (circa 215m x 70m con una superficie di circa 15.400mq), la vicinanza al centro della cittadina e la posizione sulla SS158 ben si presta a una riqualificazione edilizia, che lo può trasformare in un incubatore di attività utili alla collettività, creando nel volume così ampio e ripetitivo dei vuoti (cortili o piazzette), che permettono l’illuminazione, l’areazione e la ventilazione degli spazi realizzati. Anche il comune di Piedimonte Matese, che in un primo momento aveva assentito alla demolizione della ex fabbrica per la realizzazione di nuova edilizia residenziale, ha bloccato questo progetto per orientarsi verso una riqualificazione del bene. Nell’articolo si vuole porre l’attenzione proprio sulla valorizzazione di edifici, costruiti negli anni della ricostruzione post-bellica con principi e tecniche proprie dell’industrializzazione edilizia, caratterizzati sia da una forte ripetitività degli elementi costituenti, sia da una grande estensione dell’intervento.

L'ex cotonificio Radice a Piedimonte Matese. Un bene conteso tra istanze di demolizione e di riqualificazione / Pugnaletto, Marina; Paolini, Cesira; M., D'Errico. - STAMPA. - 1(2014), pp. 257-268.

L'ex cotonificio Radice a Piedimonte Matese. Un bene conteso tra istanze di demolizione e di riqualificazione

PUGNALETTO, Marina;PAOLINI, Cesira;
2014

Abstract

The paper focusses on the issues related to the knowledge and enhancement of most part of the Italian industrial buildings that were developed during post-war reconstruction period by applying industrial building construction techniques and principles and thus were characterized, besides being wide, by the repetition of the constituent elements. Nowadays, due to changed socio-economic conditions, some of the industrial buildings developed in the past have lost their original function and have decayed into a state of abandonment and neglect. That is the case of the Radice cotton mill in Piedimonte d’Alife (presently Piedimonte Matese), that was built by the Milanese company “Figli di Luigi Radice” with the funds of the Fund for the South after the former historic Egg cotton mill was destroyed during war period. Radice cotton mill was inaugurated in 1955, then in the early 90s it was closed and the mill was disused. The structure of the mill presents, still to this day, its original character marked volumetrically by the repetition of modules with a sloping curved roof which allows to light the underlying areas. From the architectural point of view the building is an example of industrial building construction in 1950s, with reinforced concrete pillars and small slightly arched brick vaults industrially produced by RDB company. Given its extent (about 15.400 sqm area), its closeness to the city center and its position on the state highway SS158, the building easily lends itself to construction requalification to convert it into an incubator of activities the community could benefit from. The great availability of space enables the creation of open spaces like courtyards and squares allowing the lighting and ventilation of the spaces to be developed.
2014
Progetto e tecnologia del costruito tra XX e XXI secolo
978-88-98720-03-3
Agli inizi degli anni ’90 il cotonificio Radice, costruito a Piedimonte d’Alife con i finanziamenti della Cassa del Mezzogiorno dalla ditta milanese “Figli di Luigi Radice” dopo la distruzione nel periodo delle guerra dello storico Cotonificio Egg, e inaugurato nel 1955, è stato chiuso e lo stabilimento dismesso. La fabbrica, caratterizzata volumetricamente dalla ripetizione di moduli con copertura curva inclinata per consentire l’illuminazione degli spazi sottostanti, è un esempio di costruzione industriale degli anni ’50, realizzata con pilastri in cemento armato e voltine prefabbricate ad archi leggeri in laterizio di produzione industriale RDB. L’edificio, vista l’estensione (circa 215m x 70m con una superficie di circa 15.400mq), la vicinanza al centro della cittadina e la posizione sulla SS158 ben si presta a una riqualificazione edilizia, che lo può trasformare in un incubatore di attività utili alla collettività, creando nel volume così ampio e ripetitivo dei vuoti (cortili o piazzette), che permettono l’illuminazione, l’areazione e la ventilazione degli spazi realizzati. Anche il comune di Piedimonte Matese, che in un primo momento aveva assentito alla demolizione della ex fabbrica per la realizzazione di nuova edilizia residenziale, ha bloccato questo progetto per orientarsi verso una riqualificazione del bene. Nell’articolo si vuole porre l’attenzione proprio sulla valorizzazione di edifici, costruiti negli anni della ricostruzione post-bellica con principi e tecniche proprie dell’industrializzazione edilizia, caratterizzati sia da una forte ripetitività degli elementi costituenti, sia da una grande estensione dell’intervento.
recupero; riqualificazione edilizia; costruzione industriale; sistemi costruttivi; gusci in calcestruzzo di cemento armato
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
L'ex cotonificio Radice a Piedimonte Matese. Un bene conteso tra istanze di demolizione e di riqualificazione / Pugnaletto, Marina; Paolini, Cesira; M., D'Errico. - STAMPA. - 1(2014), pp. 257-268.
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