Il corpus dei disegni realizzati in occasione dei Concorsi Clementini offre una singolare occasione per studiare tutta una serie di progetti ideati nel corso del Settecento e fino alla metà dell' Ottocento. In particolare, il concorso del 1758, riguardante il ristoramento della basilica romana di San Paolo, permette di affrontare un'indagine su più ambiti: da un lato il disegno di progetto nella sua particolare forma di elaborato redatto specificatamente per un concorso, dall'altro il rapporto che qui, necessariamente, si instaura, fra progetto e preesistenza. I grafici di Girolamo Toma (primo classificato), Virginio Bracci (secondo classificato) e François Demesmay (terzo classificato) sono infatti significativi sia per il modo di rappresentare il progetto di architettura in un concorso accademico, sia per il modo in cui ciascun partecipante si è posto nei confronti di un'opera esistente: la basilica patriarcale di San Paolo fuori le mura a Roma, simbolo della cristianità, venerata da secoli per la sua antichità e per le numerosissime memorie storiche e religiose in essa presenti. Un tema delicato e nello stesso tempo ambiguo, dove, al desiderio di ridurre in forma moderna, si affianca necessariamente il timore reverenziale legato alla coscienza di agire su secoli di storia, evidente nello stesso bando di concorso che, nel proporre il ristoramento, desidera mantenere il più che sarà possibile dello stato attuale. Questi progetti risultano inoltre particolarmente interessanti perché, se si esclude il portico di facciata, costruito nel 1725 e modifiche di minore entità che nei secoli precedenti avevano interessato alcune parti della basilica, a San Paolo non vennero realizzati grandi interventi di restauro e la basilica giunse pressoché intatta fino all'incendio del 1823, a seguito del quale fu completamente ricostruita «com'era e dov'era». A differenza delle altre basiliche romane, che subirono nel corso del Sei-Settecento numerose modifiche per adeguarle al “gusto moderno”, per San Paolo possediamo infatti solo questi disegni, dai quali è possibile immaginare i suoi ipotetici volti settecenteschi.

I progetti per S.Paolo fuori le mura nel concorso clementino del 1758 / Docci, Marina. - STAMPA. - (1997), pp. 322-329.

I progetti per S.Paolo fuori le mura nel concorso clementino del 1758.

DOCCI, Marina
1997

Abstract

Il corpus dei disegni realizzati in occasione dei Concorsi Clementini offre una singolare occasione per studiare tutta una serie di progetti ideati nel corso del Settecento e fino alla metà dell' Ottocento. In particolare, il concorso del 1758, riguardante il ristoramento della basilica romana di San Paolo, permette di affrontare un'indagine su più ambiti: da un lato il disegno di progetto nella sua particolare forma di elaborato redatto specificatamente per un concorso, dall'altro il rapporto che qui, necessariamente, si instaura, fra progetto e preesistenza. I grafici di Girolamo Toma (primo classificato), Virginio Bracci (secondo classificato) e François Demesmay (terzo classificato) sono infatti significativi sia per il modo di rappresentare il progetto di architettura in un concorso accademico, sia per il modo in cui ciascun partecipante si è posto nei confronti di un'opera esistente: la basilica patriarcale di San Paolo fuori le mura a Roma, simbolo della cristianità, venerata da secoli per la sua antichità e per le numerosissime memorie storiche e religiose in essa presenti. Un tema delicato e nello stesso tempo ambiguo, dove, al desiderio di ridurre in forma moderna, si affianca necessariamente il timore reverenziale legato alla coscienza di agire su secoli di storia, evidente nello stesso bando di concorso che, nel proporre il ristoramento, desidera mantenere il più che sarà possibile dello stato attuale. Questi progetti risultano inoltre particolarmente interessanti perché, se si esclude il portico di facciata, costruito nel 1725 e modifiche di minore entità che nei secoli precedenti avevano interessato alcune parti della basilica, a San Paolo non vennero realizzati grandi interventi di restauro e la basilica giunse pressoché intatta fino all'incendio del 1823, a seguito del quale fu completamente ricostruita «com'era e dov'era». A differenza delle altre basiliche romane, che subirono nel corso del Sei-Settecento numerose modifiche per adeguarle al “gusto moderno”, per San Paolo possediamo infatti solo questi disegni, dai quali è possibile immaginare i suoi ipotetici volti settecenteschi.
1997
Il disegno di progetto dalle origini al XVIII secolo
9788874487660
Roma; architettura del settecento; san paolo fuori le mura
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
I progetti per S.Paolo fuori le mura nel concorso clementino del 1758 / Docci, Marina. - STAMPA. - (1997), pp. 322-329.
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