Il Progetto urbano, nel passaggio dal progetto urbanistico al progetto di architettura, dovrebbe garantire allo stesso tempo gradi di flessibilità, elementi di vincolo e strumenti di controllo. In Italia la procedura del Progetto Urbano è ancora poco consolidata e, in generale, il soggetto pubblico (amministrazioni) svolge solo il ruolo di indirizzo nella definizione del masterplan, ma raramente interviene nelle successive fasi di controllo e di valutazione degli esiti formali del progetto. In Francia e in altri contesti europei come l’Olanda esistono invece appositi strumenti predisposti dalle amministrazioni, documenti di indirizzo (linee guida), che definiscono i principi di progettazione delle singole parti che compongono il progetto Urbano ( Cahier de charge e fiches des lots in Francia e Planning and design Qbook o Open public spaces Qbook in Olanda). Il paper propone una riflessione su un caso di sperimentazione progettuale condotta nell’ambito di Cascina Merlata a Milano. Il progetto ha focalizzato l’attenzione sulla necessità di predisporre un abaco delle regole per l’edificazione, che costituisce il riferimento progettuale per la fase successiva di definizione architettonica dei singoli comparti di attuazione (A.P.U ambiti di progettazione unitaria). L’obiettivo è quello di garantire la coerenza del progetto urbano nella sua complessità, all’interno di un quadro unitario di regole, linee guida, normative di riferimento che possa prefigurare scenari progettuali flessibili e adattabili alle variabili che caratterizzano la procedura del Progetto Urbano (tempo, contesto, dinamiche socio-economiche, attori, risorse, funzioni).
Flessibilità e controllo nel progetto urbano / Ferretti, LAURA VALERIA; Mariano, Carmela. - ELETTRONICO. - (2014). ((Intervento presentato al convegno XVII conferenza SIU tenutosi a Milano nel 15-16 maggio 2014.
Flessibilità e controllo nel progetto urbano
FERRETTI, LAURA VALERIA;MARIANO, Carmela
2014
Abstract
Il Progetto urbano, nel passaggio dal progetto urbanistico al progetto di architettura, dovrebbe garantire allo stesso tempo gradi di flessibilità, elementi di vincolo e strumenti di controllo. In Italia la procedura del Progetto Urbano è ancora poco consolidata e, in generale, il soggetto pubblico (amministrazioni) svolge solo il ruolo di indirizzo nella definizione del masterplan, ma raramente interviene nelle successive fasi di controllo e di valutazione degli esiti formali del progetto. In Francia e in altri contesti europei come l’Olanda esistono invece appositi strumenti predisposti dalle amministrazioni, documenti di indirizzo (linee guida), che definiscono i principi di progettazione delle singole parti che compongono il progetto Urbano ( Cahier de charge e fiches des lots in Francia e Planning and design Qbook o Open public spaces Qbook in Olanda). Il paper propone una riflessione su un caso di sperimentazione progettuale condotta nell’ambito di Cascina Merlata a Milano. Il progetto ha focalizzato l’attenzione sulla necessità di predisporre un abaco delle regole per l’edificazione, che costituisce il riferimento progettuale per la fase successiva di definizione architettonica dei singoli comparti di attuazione (A.P.U ambiti di progettazione unitaria). L’obiettivo è quello di garantire la coerenza del progetto urbano nella sua complessità, all’interno di un quadro unitario di regole, linee guida, normative di riferimento che possa prefigurare scenari progettuali flessibili e adattabili alle variabili che caratterizzano la procedura del Progetto Urbano (tempo, contesto, dinamiche socio-economiche, attori, risorse, funzioni).File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Ferretti_Flessibilità_2014.pdf
solo gestori archivio
Tipologia:
Documento in Post-print (versione successiva alla peer review e accettata per la pubblicazione)
Licenza:
Tutti i diritti riservati (All rights reserved)
Dimensione
4.19 MB
Formato
Adobe PDF
|
4.19 MB | Adobe PDF | Contatta l'autore |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.