Il testo ricostruisce per brevi tratti la carriera di Carlo Maratti all’interno dell’Accademia di San Luca, con particolare attenzione alla serie dei dodici ritratti di santi artisti, ideata e donata da Carlo Maratti all’Accademia nel 1700. La serie è qui interpretata come un secondo, più completo manifesto della sua idea dell’insegnamento accademico, realizzato a circa vent’anni di distanza dal ben noto disegno raffigurante la Accademia di Pittura, eseguito dall’artista per il marchese del Carpio intorno al 1680-82. Le quattordici effigi, di cui solo dodici conservate, costituirono per Maratti l’occasione per mettere in mostra i raggiungimenti della “scuola romana” – laddove il termine “scuola” va inteso nel duplice senso di indirizzo stilistico e luogo di insegnamento – prodotti dall’esercizio accademico. Non a caso le effigi furono immediatamente esposte, per volontà del donatore, in uno dei più importanti ambienti di rappresentanza dell’antica sede accademica al Foro Romano. I dodici ritratti si presentano come un repertorio di teste di carattere, all’interno delle quali è possibile rintracciare e l’esercitazione sulle “parti della pittura” da parte dei «giovani di Maratti».
Maratti e l'Accademia. I santi artisti come repertorio di modelli / Ventra, Stefania. - STAMPA. - (2014), pp. 19-24.
Maratti e l'Accademia. I santi artisti come repertorio di modelli
VENTRA, STEFANIA
2014
Abstract
Il testo ricostruisce per brevi tratti la carriera di Carlo Maratti all’interno dell’Accademia di San Luca, con particolare attenzione alla serie dei dodici ritratti di santi artisti, ideata e donata da Carlo Maratti all’Accademia nel 1700. La serie è qui interpretata come un secondo, più completo manifesto della sua idea dell’insegnamento accademico, realizzato a circa vent’anni di distanza dal ben noto disegno raffigurante la Accademia di Pittura, eseguito dall’artista per il marchese del Carpio intorno al 1680-82. Le quattordici effigi, di cui solo dodici conservate, costituirono per Maratti l’occasione per mettere in mostra i raggiungimenti della “scuola romana” – laddove il termine “scuola” va inteso nel duplice senso di indirizzo stilistico e luogo di insegnamento – prodotti dall’esercizio accademico. Non a caso le effigi furono immediatamente esposte, per volontà del donatore, in uno dei più importanti ambienti di rappresentanza dell’antica sede accademica al Foro Romano. I dodici ritratti si presentano come un repertorio di teste di carattere, all’interno delle quali è possibile rintracciare e l’esercitazione sulle “parti della pittura” da parte dei «giovani di Maratti».I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.