Mobilité des artistes et migration des styles: les cours papales d’Avignon et de Rome durant le Grand Schisme,

The essay examines significant cases of artistic mobility and migration of styles typical in late Gothic illumination by focusing on the case of the two contrasting curias, based in Rome and Avignon during the Schism. The parallel patronage of the Roman popes and of the Avignon antipopes, directed to using liturgical manuscripts as elegant means of self-legitimation, is addressed to exogenous artists of international provenance, attracted in both cases by the lively book market encouraged by the papal courts. The presentation of new material, in addition to already known manuscripts, enables to shed light on the itineraries of artists who were trained in places different from those of origin and who operated significant stylistic transfers, moving between different areas in the time span of their career, with an ease in mobility which is characteristic of the entire late Gothic period.

Lo studio prende in esame la mobilità degli artisti e la migrazione di stili caratteristica della produzione miniata tardogotica attraverso il caso esemplare delle due curie contrapposte, quella di Roma e quella di Avignone, durante lo Scisma. Le committenze parallele dei papi romani e degli antipapi avignonesi, volte a utilizzare i manoscritti liturgici come raffinati manifesti di autolegittimazione, sono rivolte ad artisti esogeni, di provenienza internazionale, in entrambi i casi attratti dal vivace mercato librario ingenerato dalle corti papali. L’esame di nuovi materiali, che si aggiungono a quelli conosciuti in precedenza, permette di mettere a fuoco i percorsi di artisti che si formano in luoghi diversi da quelli di origine e che operano significativi trasferimenti stilistici, muovendosi tra aree diverse nell’arco della loro carriera, con una mobilità che caratterizza l’intera fase tardogotica.