Il recepimento della Direttiva europea 2008/48/CE in materia di contratti di credito ai consumatori1 ha costituito, per Governo e Autorità di Vigilanza nazionali, condizione favorevole per una riforma di più ampio respiro relativa alla disciplina di cui al Titolo V del Testo Unico Bancario (TUB, D.Lgsl. 385/93). Il D.Lgs. 141/20102, riformando la disciplina degli intermediari finanziari, ha effettuato un riordino della regolamentazione e dell’assetto dei controlli cui sono sottoposti gli intermediari finanziari, con l’obiettivo di assicurare la sana e prudente gestione dei soggetti vigilati e rafforzare la stabilità complessiva del sistema finanziario. La completa attuazione della riforma richiede l’emanazione della normativa secondaria da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze e della Banca d’Italia. Lo schema delle “Disposizioni di vigilanza per gli intermediari finanziari”, pubblicato nel gennaio 2012, e sottoposto a consultazione pubblica, dà attuazione alle disposizioni contenute nel Titolo V del TUB, come modificato dal D.Lgs. 141/2010. Nel disegnare lo schema di intervento, la Banca d'Italia ha tenuto conto del principio di proporzionalità, predisponendo una normativa che tenga conto delle diverse specificità degli operatori e assicuri l'affidabilità degli intermediari finanziari. Per la formulazione definitiva delle Istruzioni di Vigilanza, Banca d’Italia terrà conto delle osservazioni, proposte e commenti pervenuti in fase di consultazione pubblica.
Le Disposizioni di vigilanza prudenziali per le banche e gli intermediari finanziari non bancari / Leo, Sabrina. - STAMPA. - (2012), pp. 685-695.
Le Disposizioni di vigilanza prudenziali per le banche e gli intermediari finanziari non bancari
LEO, SABRINA
Primo
Writing – Review & Editing
2012
Abstract
Il recepimento della Direttiva europea 2008/48/CE in materia di contratti di credito ai consumatori1 ha costituito, per Governo e Autorità di Vigilanza nazionali, condizione favorevole per una riforma di più ampio respiro relativa alla disciplina di cui al Titolo V del Testo Unico Bancario (TUB, D.Lgsl. 385/93). Il D.Lgs. 141/20102, riformando la disciplina degli intermediari finanziari, ha effettuato un riordino della regolamentazione e dell’assetto dei controlli cui sono sottoposti gli intermediari finanziari, con l’obiettivo di assicurare la sana e prudente gestione dei soggetti vigilati e rafforzare la stabilità complessiva del sistema finanziario. La completa attuazione della riforma richiede l’emanazione della normativa secondaria da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze e della Banca d’Italia. Lo schema delle “Disposizioni di vigilanza per gli intermediari finanziari”, pubblicato nel gennaio 2012, e sottoposto a consultazione pubblica, dà attuazione alle disposizioni contenute nel Titolo V del TUB, come modificato dal D.Lgs. 141/2010. Nel disegnare lo schema di intervento, la Banca d'Italia ha tenuto conto del principio di proporzionalità, predisponendo una normativa che tenga conto delle diverse specificità degli operatori e assicuri l'affidabilità degli intermediari finanziari. Per la formulazione definitiva delle Istruzioni di Vigilanza, Banca d’Italia terrà conto delle osservazioni, proposte e commenti pervenuti in fase di consultazione pubblica.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.