La storia del santuario di S. Michele al monte Tancia situato in Sabina in una posizione strategica tra Rieti e l’abbazia di Santa Maria di Farfa, rappresenta un caso particolare che può rivelarsi di grande interesse per ragionare su una serie di temi generali connessi al ruolo, alle funzioni e alle valenze di un santuario rispetto al territorio e alle istituzioni politiche e religiose che lo controllano. Alla metà dell’XI secolo il problema in Sabina è costituito dallo scontro, in una fase fluida in cui tutto viene rimesso in discussione, tra un episcopato che grazie alla riforma, è sempre più consapevole della sua autorità e delle sue prerogative e un’abbazia potente ed esente che aveva una consolidata tradizione di esercizio del potere non solo religioso su un territorio. In questa prospettiva tanto la disputa sul santuario del Tancia, quanto, più in generale, il conflitto tra l’indipendente abbazia di Farfa di tradizione longobarda e l’episcopio sabino prima e la sede romana poi, si inseriscono perfettamente nel quadro del fenomeno della “territorializzazione”.
Il santuario conteso. Il caso di S. Michele al Monte Tancia tra dinamiche territoriali e riforma della chiesa in Sabina / Longo, Umberto. - STAMPA. - (2008), pp. 199-208.
Il santuario conteso. Il caso di S. Michele al Monte Tancia tra dinamiche territoriali e riforma della chiesa in Sabina
LONGO, UMBERTO
2008
Abstract
La storia del santuario di S. Michele al monte Tancia situato in Sabina in una posizione strategica tra Rieti e l’abbazia di Santa Maria di Farfa, rappresenta un caso particolare che può rivelarsi di grande interesse per ragionare su una serie di temi generali connessi al ruolo, alle funzioni e alle valenze di un santuario rispetto al territorio e alle istituzioni politiche e religiose che lo controllano. Alla metà dell’XI secolo il problema in Sabina è costituito dallo scontro, in una fase fluida in cui tutto viene rimesso in discussione, tra un episcopato che grazie alla riforma, è sempre più consapevole della sua autorità e delle sue prerogative e un’abbazia potente ed esente che aveva una consolidata tradizione di esercizio del potere non solo religioso su un territorio. In questa prospettiva tanto la disputa sul santuario del Tancia, quanto, più in generale, il conflitto tra l’indipendente abbazia di Farfa di tradizione longobarda e l’episcopio sabino prima e la sede romana poi, si inseriscono perfettamente nel quadro del fenomeno della “territorializzazione”.File | Dimensione | Formato | |
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