L’ambiente costruito urbano è afflitto da molti mali, uno dei quali è la “malasegnaletica”. Le ragioni sono facilmente sintetizzabili nell’ inadeguatezza della normativa italiana in materia, costituita nella sua pressoché interezza dalle indicazioni contenute dal Codice della Strada. Tali prescrizioni, sebbene finalizzate a garantire la sicurezza di cose e persone, sono di fatto (ed anche giustamente) incentrate sull’importanza del ruolo repressivo e sanzionatorio delle nozioni espresse. Pertanto, strumenti altrettanto importanti come il Regolamento di Esecuzione e di Attuazione, ovvero tutto l’apparato informativo ed esplicativo concernente le prescrizioni sulle dimensioni, i colori dei segnali, ecc.., finiscono con l’essere trattati, all’interno del Codice della Strada, con la stessa generalità ed universalità dell’apparato sanzionatorio. La scarsa flessibilità della norma, la sua insufficiente evolvibilità, le numerose difficoltà interpretative sono alcune fra le conseguenze più vistose di tale rigidità. E’ necessario, allora, ripensare la segnaletica a misura di utente, rivalutando il ruolo della norma di consiglio e predisponendo strumenti in grado di recepire le richieste esigenziali di ogni tipo di utenza, a partire da quelle più deboli, così come mostrato dalle numerose buone pratiche estere e da alcune esperienze pilota nazionali descritte nella memoria.
Ripensare la segnaletica a misura di utente. Criticità, potenzialità, raccomandazioni ed esperienze. in AA.VV. Segnaletica ed informazione nelle strade per il miglioramento della sicurezza / Musso, Antonio; Corazza, MARIA VITTORIA. - STAMPA. - 9(2014), pp. 63-70.
Ripensare la segnaletica a misura di utente. Criticità, potenzialità, raccomandazioni ed esperienze. in AA.VV. Segnaletica ed informazione nelle strade per il miglioramento della sicurezza
MUSSO, Antonio;CORAZZA, MARIA VITTORIA
2014
Abstract
L’ambiente costruito urbano è afflitto da molti mali, uno dei quali è la “malasegnaletica”. Le ragioni sono facilmente sintetizzabili nell’ inadeguatezza della normativa italiana in materia, costituita nella sua pressoché interezza dalle indicazioni contenute dal Codice della Strada. Tali prescrizioni, sebbene finalizzate a garantire la sicurezza di cose e persone, sono di fatto (ed anche giustamente) incentrate sull’importanza del ruolo repressivo e sanzionatorio delle nozioni espresse. Pertanto, strumenti altrettanto importanti come il Regolamento di Esecuzione e di Attuazione, ovvero tutto l’apparato informativo ed esplicativo concernente le prescrizioni sulle dimensioni, i colori dei segnali, ecc.., finiscono con l’essere trattati, all’interno del Codice della Strada, con la stessa generalità ed universalità dell’apparato sanzionatorio. La scarsa flessibilità della norma, la sua insufficiente evolvibilità, le numerose difficoltà interpretative sono alcune fra le conseguenze più vistose di tale rigidità. E’ necessario, allora, ripensare la segnaletica a misura di utente, rivalutando il ruolo della norma di consiglio e predisponendo strumenti in grado di recepire le richieste esigenziali di ogni tipo di utenza, a partire da quelle più deboli, così come mostrato dalle numerose buone pratiche estere e da alcune esperienze pilota nazionali descritte nella memoria.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.