dalla Premessa. "La vicenda del settimanale «Lavoro», è esemplare delle vicissitudini, delle ambizioni e delle delusioni della stampa sindacale italiana e di quella della Cgil in particolare. «Lavoro», infatti, soprattutto nel periodo della direzione di Gianni Toti – un giornalista prestato al sindacato, che si rivelò poi, negli anni successivi, artista tra i più fantasiosi e innovativi comparsi sulla scena culturale italiana del dopoguerra – fu il tentativo più coerente di creare un modello di informazione che ponesse al suo centro il mondo del lavoro, la vita di lavoratrici e lavoratori, le risposte sindacali alle urgenze materiali della vita delle persone più umili che nella stampa degli anni cinquanta erano o trascurate o affrontate con un campionario retorico incapace di rappresentare onestamente la durezza delle loro condizioni di esistenza. Il presupposto su cui la linea editoriale di «Lavoro» si costruisce anno dopo anno è quello di un movimento operaio ricco di una cultura autonoma, che sa sottrarsi agli stereotipi borghesi, e di una stampa sindacale capace di confrontarsi con i media dei grandi gruppi di informazione riprendendone le forme più nuove ma per farne veicolo di contenuti diversi". Il volume ripercorre quel periodo cercando di cogliere il modello di giornalismo sotteso all'esperimento editoriale più riuscito e di successo del sindacato italiano.
“Lavoro”. Il rotocalco della Cgil / Rega, Rossella. - (2008), pp. 1-167.
“Lavoro”. Il rotocalco della Cgil
REGA, Rossella
2008
Abstract
dalla Premessa. "La vicenda del settimanale «Lavoro», è esemplare delle vicissitudini, delle ambizioni e delle delusioni della stampa sindacale italiana e di quella della Cgil in particolare. «Lavoro», infatti, soprattutto nel periodo della direzione di Gianni Toti – un giornalista prestato al sindacato, che si rivelò poi, negli anni successivi, artista tra i più fantasiosi e innovativi comparsi sulla scena culturale italiana del dopoguerra – fu il tentativo più coerente di creare un modello di informazione che ponesse al suo centro il mondo del lavoro, la vita di lavoratrici e lavoratori, le risposte sindacali alle urgenze materiali della vita delle persone più umili che nella stampa degli anni cinquanta erano o trascurate o affrontate con un campionario retorico incapace di rappresentare onestamente la durezza delle loro condizioni di esistenza. Il presupposto su cui la linea editoriale di «Lavoro» si costruisce anno dopo anno è quello di un movimento operaio ricco di una cultura autonoma, che sa sottrarsi agli stereotipi borghesi, e di una stampa sindacale capace di confrontarsi con i media dei grandi gruppi di informazione riprendendone le forme più nuove ma per farne veicolo di contenuti diversi". Il volume ripercorre quel periodo cercando di cogliere il modello di giornalismo sotteso all'esperimento editoriale più riuscito e di successo del sindacato italiano.File | Dimensione | Formato | |
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