Il lavoro impostato dalla Ordasi rientra nell’ambito degli studi su un determinato tipo di architettura pubblica, quello delle strutture teatrali; si tratta di approfondimenti volti a indagare l’evoluzione architettonica e formale degli edifici della rappresentazione all’interno del periodo storico compreso tra la fine dell’Ottocento e la prima metà del secolo successivo. Nello specifico, la ricerca, oggetto dell’attuale finanziamento, ha indagato e approfondito l’argomento legato al tema dei teatri moderni (teatro-cinema e cinema-teatro) costruiti a Roma nella prima metà del Novecento. A seguito dell’Unità d’Italia, infatti, in molte città si dà luogo alla costruzione di nuove strutture teatrali che risentono dell’influenza sia delle più recenti esperienze europee sia della tradizione italiana (teatro Massimo di Palermo; teatro Petroselli di Bari, teatro di Spoleto, teatro di Foggia ecc). La ricerca condotta dalla Ordasi s’inserisce nel momento di passaggio in cui, dopo la prima guerra mondiale, si assiste al fenomeno delle trasformazioni di molti di questi complessi teatrali in sale da cinema, in linea con la diffusione dell’arte cinematografica; si tratta, spesso, di fabbriche preesistenti trasformate e adeguate per accogliere la nuova forma d’arte. In tale contesto si assiste alla costruzione di numerose sale cinematografiche che, benché ripropongano ancora la struttura del teatro classico, cominciano però ad aprirsi verso soluzioni architettonicamente alternative e tecnologicamente innovative. In questo ambito, tra storia dell’architettura e restauro, la prof.ssa Ordasi ha iniziato a indagare come l’architettura degli edifici per lo spettacolo, teatri e cinema, abbia saputo corrispondere alle nuove esigenze. Sono stati approfonditi alcuni esempi romani, i cinema: Andrea Doria (anni Venti), il cinema Corso (1920 circa), il cinema Garbatella (ora Palladium, 1927), il cinema Appia (anni Trenta), il cinema Flaminio (ora teatro Olimpico, anni Quaranta), il cinema Aquila (anni Quaranta). I casi oggetto dell’approfondimento sono stati esaminati sotto diverse angolazioni: dal punto di vista urbanistico (localizzazione del teatro), architettonico (struttura, esterni/interni, planimetrie, distribuzione funzionale, materiali, decorazioni) progettisti e committenze. Dopo un primo sopralluogo degli edifici da studiare, la professoressa Ordasi, per facilitare la ricerca, ha organizzato e diviso il materiale in diverse categorie: - edifici teatrali realizzati tra le due guerre; - progetti di teatri non realizzati; - teatri trasformati in cinema; - cinema costruiti; - cinema ricostruiti negli ultimi venti anni. Lo studio, quindi, è stato intrapreso partendo dall’approfondimento della manualistica e lo spoglio delle riviste e dei quotidiani dell’epoca che danno notizia degli eventi teatrali. La professoressa ha, inoltre, visionato il materiale conservato presso la Biblioteca di Archeologia e Storia dell’Arte (BiASA) soprattutto per quanto attiene la consultazione di alcune riviste d’epoca (“L’artista moderno”, “La casa bella”, “Il selvaggio”, “L’ambrosiano”, ecc.), e l’Emeroteca della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma per recuperare dai quotidiani d’epoca informazioni sulle attività teatrali e l’inaugurazione di nuove strutture per la rappresentazione teatrale e cinematografica negli anni oggetto della ricerca. Inoltre, la professoressa ha indagato il materiale conservato presso l’Accademia dei Lincei e la Biblioteca comunale. In particolare, ha consultato alcuni testi originali degli anni Trenta; tra questi particolare rilevanza assume il quarto Convegno Volta svoltosi nell’autunno del 1934, sul tema “Il teatro drammatico”. Pirandello è designato presidente del Convegno, mentre Filippo Tommaso Marinetti, segretario; cinque le sessioni di lavoro organizzate per argomenti specifici, nel tentativo di affrontare le problematiche attuali inerenti il teatro. Il documento assume particolare importanza perché affronta anche tematiche architettoniche (“Architettura dei teatri; Teatri di Masse e Teatini”) e registra la presenza anche di architetti provenienti da tutto il mondo (tra questi: l’architetto tedesco Walter Gropius, l’architetto olandese H. Th. Wijdeveld e il pittore italiano Enrico Prampolini).

Professori visitatori per attività di ricerca, titolo della ricerca: I luoghi della rappresentazione. I teatri storici tra spettacolo e architettura / Turco, Maria Grazia; Zsuzsanna, Ordasi. - (2012).

Professori visitatori per attività di ricerca, titolo della ricerca: I luoghi della rappresentazione. I teatri storici tra spettacolo e architettura.

TURCO, Maria Grazia;
2012

Abstract

Il lavoro impostato dalla Ordasi rientra nell’ambito degli studi su un determinato tipo di architettura pubblica, quello delle strutture teatrali; si tratta di approfondimenti volti a indagare l’evoluzione architettonica e formale degli edifici della rappresentazione all’interno del periodo storico compreso tra la fine dell’Ottocento e la prima metà del secolo successivo. Nello specifico, la ricerca, oggetto dell’attuale finanziamento, ha indagato e approfondito l’argomento legato al tema dei teatri moderni (teatro-cinema e cinema-teatro) costruiti a Roma nella prima metà del Novecento. A seguito dell’Unità d’Italia, infatti, in molte città si dà luogo alla costruzione di nuove strutture teatrali che risentono dell’influenza sia delle più recenti esperienze europee sia della tradizione italiana (teatro Massimo di Palermo; teatro Petroselli di Bari, teatro di Spoleto, teatro di Foggia ecc). La ricerca condotta dalla Ordasi s’inserisce nel momento di passaggio in cui, dopo la prima guerra mondiale, si assiste al fenomeno delle trasformazioni di molti di questi complessi teatrali in sale da cinema, in linea con la diffusione dell’arte cinematografica; si tratta, spesso, di fabbriche preesistenti trasformate e adeguate per accogliere la nuova forma d’arte. In tale contesto si assiste alla costruzione di numerose sale cinematografiche che, benché ripropongano ancora la struttura del teatro classico, cominciano però ad aprirsi verso soluzioni architettonicamente alternative e tecnologicamente innovative. In questo ambito, tra storia dell’architettura e restauro, la prof.ssa Ordasi ha iniziato a indagare come l’architettura degli edifici per lo spettacolo, teatri e cinema, abbia saputo corrispondere alle nuove esigenze. Sono stati approfonditi alcuni esempi romani, i cinema: Andrea Doria (anni Venti), il cinema Corso (1920 circa), il cinema Garbatella (ora Palladium, 1927), il cinema Appia (anni Trenta), il cinema Flaminio (ora teatro Olimpico, anni Quaranta), il cinema Aquila (anni Quaranta). I casi oggetto dell’approfondimento sono stati esaminati sotto diverse angolazioni: dal punto di vista urbanistico (localizzazione del teatro), architettonico (struttura, esterni/interni, planimetrie, distribuzione funzionale, materiali, decorazioni) progettisti e committenze. Dopo un primo sopralluogo degli edifici da studiare, la professoressa Ordasi, per facilitare la ricerca, ha organizzato e diviso il materiale in diverse categorie: - edifici teatrali realizzati tra le due guerre; - progetti di teatri non realizzati; - teatri trasformati in cinema; - cinema costruiti; - cinema ricostruiti negli ultimi venti anni. Lo studio, quindi, è stato intrapreso partendo dall’approfondimento della manualistica e lo spoglio delle riviste e dei quotidiani dell’epoca che danno notizia degli eventi teatrali. La professoressa ha, inoltre, visionato il materiale conservato presso la Biblioteca di Archeologia e Storia dell’Arte (BiASA) soprattutto per quanto attiene la consultazione di alcune riviste d’epoca (“L’artista moderno”, “La casa bella”, “Il selvaggio”, “L’ambrosiano”, ecc.), e l’Emeroteca della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma per recuperare dai quotidiani d’epoca informazioni sulle attività teatrali e l’inaugurazione di nuove strutture per la rappresentazione teatrale e cinematografica negli anni oggetto della ricerca. Inoltre, la professoressa ha indagato il materiale conservato presso l’Accademia dei Lincei e la Biblioteca comunale. In particolare, ha consultato alcuni testi originali degli anni Trenta; tra questi particolare rilevanza assume il quarto Convegno Volta svoltosi nell’autunno del 1934, sul tema “Il teatro drammatico”. Pirandello è designato presidente del Convegno, mentre Filippo Tommaso Marinetti, segretario; cinque le sessioni di lavoro organizzate per argomenti specifici, nel tentativo di affrontare le problematiche attuali inerenti il teatro. Il documento assume particolare importanza perché affronta anche tematiche architettoniche (“Architettura dei teatri; Teatri di Masse e Teatini”) e registra la presenza anche di architetti provenienti da tutto il mondo (tra questi: l’architetto tedesco Walter Gropius, l’architetto olandese H. Th. Wijdeveld e il pittore italiano Enrico Prampolini).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/573186
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