The legacy of Kahn to a whole generation of architects is an important issue to understand a key point in the story of Italian architecture at a time when this, in the early sixties, explores their future and their own specificity. This legacy can still today constitute the instrument of a fertile reconsideration of organic specificity of Italian architecture.
Il lascito di Kahn a un’intera generazione di architetti è un tema importante per comprendere un nodo fondamentale della vicenda dell’architettura italiana nel momento in cui questa, agli inizi degli anni Sessanta, indaga sul proprio futuro e sulle proprie specificità. Sono anni cruciali durante i quali si cominciano a riconoscere le crepe della grande costruzione storiografica che aveva certificato e diffuso le ricerche dei pionieri. Una costruzione singolarmente antimoderna, incentrata com’è sul tentativo di riportare a unità una vicenda in realtà poliedrica e contraddittoria, la cui interna coerenza si va rivelando tutta ideologica. Questa vicenda può, ancora oggi, costituire lo strumento di una fertile riconsiderazione delle specificità organiche dell’architettura italiana.
Il filo rosso che lega le cose / Strappa, Giuseppe. - STAMPA. - (2014), pp. 8-23.
Il filo rosso che lega le cose
STRAPPA, Giuseppe
2014
Abstract
The legacy of Kahn to a whole generation of architects is an important issue to understand a key point in the story of Italian architecture at a time when this, in the early sixties, explores their future and their own specificity. This legacy can still today constitute the instrument of a fertile reconsideration of organic specificity of Italian architecture.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.