Nel 1912 Giovanni Giol comincia ad acquistare proprietà e terreni nell’Italia del nord, precisamente nella zona di S. Donà di Piave nel Veneto, in provincia di Venezia denominando "Mendoza” questo nuovo possedimento in ricordo del suo lavoro svolto in America Latina. Nel 1915 torna definitivamente in Italia ed è nell’anno 1919 che compra la tenuta del Conte Nicolò Papadopoli Aldobrandini, un grande terreno situato nei comuni di San Polo di Piave, Ormelle, Mareno di Piave con numerosi edifici; case coloniche, strutture produttive ed un Castello ottocentesco in stile neogotico inglese situate nella località di San Polo di Piave . Il contributo analizza alcuni aspetti di queste proprietà della famiglia Giol a San Polo di Piave, le caratteristiche e particolarità dell’architettura ed i cambiamenti subiti nel tempo. Parole chiave: Analisi, Disegno, Cantine, San Polo di Piave

La ricerca è stata svolta nell'ambito del progetto dal titolo:IL CONTRIBUTO ITALIANO ALLO SVILUPPO CULTURALE IN ARGENTINA.NUOVE METODOLOGIE PER LA CONOSCENZA E LA VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO L'obiettivo generale è stato quello di approfondire la conoscenza ai fini della sua valorizza-zione di una parte importante del patrimonio culturale e architettonico argentino costituito dagli edifici per la produzione agricola, la ricerca si è concentrata sullo studio delle aziende agricole, intese come unità produttive ed architettoniche da tutelare e valorizzare ai fini della promozione del turismo eno-gastronomico-culturale, anche tramite lo studio e il confronto con le esperienze condotte in questo settore in Italia. L'Argentina rappresenta uno dei primi Paesi al mondo per la produzione agricola di frumento, di vino e per l’allevamento di bovini e ovini. Legato a questa produzio-ne agricola esiste un patrimonio architettonico di edifici quali mattatoi, stalle, “bodegas”, opifici, stabilimenti e magazzini, silos che testimoniano la cultura del vino, la conservazione del grano, la lavorazione del cuoio, la produzione della carne, e che aiutano a comprendere la natura dell’Argentina. Questo patrimonio è il frutto anche dell’opera delle maestranze italiane emigrate in Argentina che si sono fatte portatrici di quel ricco bagaglio di conoscenze, di competenze, di saperi nel campo delle costruzioni, in termini non solo di tecniche e di sistemi costruttivi, ma anche di materiali e delle tecnologie per la loro produzione. Questo vasto ed importante patrimonio culturale costituito da un sistema di opifici industriali o destinati alla produzione agricola ha la necessità di essere conosciuto e documentato per essere conservato, tutelato e valorizzato, non solo attraverso la conoscenza della loro consistenza, del loro stato di conservazione, ma anche della loro storia, dei sistemi e delle tecniche costruttive utilizzate.Nel 1912 Giovanni Giol comincia ad acquistare proprietà e terreni nell’Italia del nord, precisamente nella zona di S. Donà di Piave nel Veneto, in provincia di Venezia denominando "Mendoza” questo nuovo possedimento in ricordo del suo lavoro svolto in America Latina. Il contributo illustra il ritorno in patria di Giovanni Giol che nel 1912 comincia ad acquistare proprietà e terreni nell’Italia del nord, precisamente nella zona di S. Donà di Piave nel Veneto, in provincia di Venezia denominando "Mendoza” questo nuovo possedimento in ricordo del suo lavoro svolto in America Latina. Nel 1915 spinto sia dalla nostalgia per il suo paese di origine ma anche dai problemi sorti in quel momento in Argentina a causa di una rivolta della popolazione locale contro i nuovi ricchi. Giovanni Giol compra una proprietà a san Polo di Piave e riporta nella nuova azienda elementi tipici e caratteristiche specifiche argentine

LE CANTINE GIOL A SAN POLO DI PIAVE (TV) Disegno e analisi per la conoscenza e la documentazione / Chiavoni, Emanuela. - STAMPA. - (2014), pp. 45-53.

LE CANTINE GIOL A SAN POLO DI PIAVE (TV) Disegno e analisi per la conoscenza e la documentazione

CHIAVONI, Emanuela
2014

Abstract

Nel 1912 Giovanni Giol comincia ad acquistare proprietà e terreni nell’Italia del nord, precisamente nella zona di S. Donà di Piave nel Veneto, in provincia di Venezia denominando "Mendoza” questo nuovo possedimento in ricordo del suo lavoro svolto in America Latina. Nel 1915 torna definitivamente in Italia ed è nell’anno 1919 che compra la tenuta del Conte Nicolò Papadopoli Aldobrandini, un grande terreno situato nei comuni di San Polo di Piave, Ormelle, Mareno di Piave con numerosi edifici; case coloniche, strutture produttive ed un Castello ottocentesco in stile neogotico inglese situate nella località di San Polo di Piave . Il contributo analizza alcuni aspetti di queste proprietà della famiglia Giol a San Polo di Piave, le caratteristiche e particolarità dell’architettura ed i cambiamenti subiti nel tempo. Parole chiave: Analisi, Disegno, Cantine, San Polo di Piave
2014
IL CONTRIBUTO ITALIANO ALLO SVILUPPO CULTURALE IN ARGENTINA. NUOVE METODOLOGIE PER LA CONOSCENZA E LA VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO
978-88-491-3885-6
La ricerca è stata svolta nell'ambito del progetto dal titolo:IL CONTRIBUTO ITALIANO ALLO SVILUPPO CULTURALE IN ARGENTINA.NUOVE METODOLOGIE PER LA CONOSCENZA E LA VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO L'obiettivo generale è stato quello di approfondire la conoscenza ai fini della sua valorizza-zione di una parte importante del patrimonio culturale e architettonico argentino costituito dagli edifici per la produzione agricola, la ricerca si è concentrata sullo studio delle aziende agricole, intese come unità produttive ed architettoniche da tutelare e valorizzare ai fini della promozione del turismo eno-gastronomico-culturale, anche tramite lo studio e il confronto con le esperienze condotte in questo settore in Italia. L'Argentina rappresenta uno dei primi Paesi al mondo per la produzione agricola di frumento, di vino e per l’allevamento di bovini e ovini. Legato a questa produzio-ne agricola esiste un patrimonio architettonico di edifici quali mattatoi, stalle, “bodegas”, opifici, stabilimenti e magazzini, silos che testimoniano la cultura del vino, la conservazione del grano, la lavorazione del cuoio, la produzione della carne, e che aiutano a comprendere la natura dell’Argentina. Questo patrimonio è il frutto anche dell’opera delle maestranze italiane emigrate in Argentina che si sono fatte portatrici di quel ricco bagaglio di conoscenze, di competenze, di saperi nel campo delle costruzioni, in termini non solo di tecniche e di sistemi costruttivi, ma anche di materiali e delle tecnologie per la loro produzione. Questo vasto ed importante patrimonio culturale costituito da un sistema di opifici industriali o destinati alla produzione agricola ha la necessità di essere conosciuto e documentato per essere conservato, tutelato e valorizzato, non solo attraverso la conoscenza della loro consistenza, del loro stato di conservazione, ma anche della loro storia, dei sistemi e delle tecniche costruttive utilizzate.Nel 1912 Giovanni Giol comincia ad acquistare proprietà e terreni nell’Italia del nord, precisamente nella zona di S. Donà di Piave nel Veneto, in provincia di Venezia denominando "Mendoza” questo nuovo possedimento in ricordo del suo lavoro svolto in America Latina. Il contributo illustra il ritorno in patria di Giovanni Giol che nel 1912 comincia ad acquistare proprietà e terreni nell’Italia del nord, precisamente nella zona di S. Donà di Piave nel Veneto, in provincia di Venezia denominando "Mendoza” questo nuovo possedimento in ricordo del suo lavoro svolto in America Latina. Nel 1915 spinto sia dalla nostalgia per il suo paese di origine ma anche dai problemi sorti in quel momento in Argentina a causa di una rivolta della popolazione locale contro i nuovi ricchi. Giovanni Giol compra una proprietà a san Polo di Piave e riporta nella nuova azienda elementi tipici e caratteristiche specifiche argentine
Giol; San Polo di Piave; Analisi; Patrimonio; Produzione
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
LE CANTINE GIOL A SAN POLO DI PIAVE (TV) Disegno e analisi per la conoscenza e la documentazione / Chiavoni, Emanuela. - STAMPA. - (2014), pp. 45-53.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/561492
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