L’articolo analizza il ruolo e la natura dell’educazione linguistica nella situazione sociolinguistica dell’Italia di oggi, attraverso sia una prospettiva storica sia attraverso l’analisi dei presupposti pedagogici e didattici elaborati fino a oggi. Per quest’ultimo aspetto si analizza il ruolo decisivo che hanno avuto le Dieci tesi per un’educazione linguistica democratica elaborate da Tullio De Mauro nel 1975 nell’ambito del Giscel (Gruppo di intervento e studio nel campo dell’educazione linguistica), più volte riprese nei programmi scolastici, fino alle recenti Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione del 2012. Nell’articolo si mette inoltre in evidenza come, nonostante i profondi mutamenti avvenuti negli ultimi cinquant’anni e smentendo la pasoliniana profezia di ‘omologazione’ linguistica, non solo i dialetti sono tuttora vitali, ma come il tradizionale plurilinguismo del nostro paese si sia ulteriormente arricchito con le lingue dei nuovi migranti. La nuova situazione spinge a riconsiderare la nozione di lingua materna, da non intendere più come declinata al singolare, ma più realisticamente come nozione plurale. L’articolo evidenzia inoltre il fatto che la forte presenza di alunni immigrati, di prima e di seconda generazione (oltre 786 mila nel 2012/13), sia da considerare ormai un elemento strutturale nella società e nella scuola italiana, che scardina, potenzialmente, consuetudini e modalità di insegnamento. In questa prospettiva, viene infine sottolineata l’importanza di un’educazione interculturale orientata al plurilinguismo, che ha le sue basi teoriche sia nelle analisi internazionali sia nelle più recenti indicazioni ministeriali.
Educazione linguistica e plurilinguismo nell'Italia di oggi / DE RENZO, Francesco. - STAMPA. - (2014), pp. 175-191.
Educazione linguistica e plurilinguismo nell'Italia di oggi
DE RENZO, Francesco
2014
Abstract
L’articolo analizza il ruolo e la natura dell’educazione linguistica nella situazione sociolinguistica dell’Italia di oggi, attraverso sia una prospettiva storica sia attraverso l’analisi dei presupposti pedagogici e didattici elaborati fino a oggi. Per quest’ultimo aspetto si analizza il ruolo decisivo che hanno avuto le Dieci tesi per un’educazione linguistica democratica elaborate da Tullio De Mauro nel 1975 nell’ambito del Giscel (Gruppo di intervento e studio nel campo dell’educazione linguistica), più volte riprese nei programmi scolastici, fino alle recenti Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione del 2012. Nell’articolo si mette inoltre in evidenza come, nonostante i profondi mutamenti avvenuti negli ultimi cinquant’anni e smentendo la pasoliniana profezia di ‘omologazione’ linguistica, non solo i dialetti sono tuttora vitali, ma come il tradizionale plurilinguismo del nostro paese si sia ulteriormente arricchito con le lingue dei nuovi migranti. La nuova situazione spinge a riconsiderare la nozione di lingua materna, da non intendere più come declinata al singolare, ma più realisticamente come nozione plurale. L’articolo evidenzia inoltre il fatto che la forte presenza di alunni immigrati, di prima e di seconda generazione (oltre 786 mila nel 2012/13), sia da considerare ormai un elemento strutturale nella società e nella scuola italiana, che scardina, potenzialmente, consuetudini e modalità di insegnamento. In questa prospettiva, viene infine sottolineata l’importanza di un’educazione interculturale orientata al plurilinguismo, che ha le sue basi teoriche sia nelle analisi internazionali sia nelle più recenti indicazioni ministeriali.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.