L’ampia monografia (p. 590) offre una trattazione completa del sistema e dei singoli mezzi di impugnazioni sia delle sentenze sia dei lodi (rituali ed irrituali). Viene dapprima indagato il sistema delle impugnazioni in generale, del quale vengono esaminati tutti i profili, sia quanto al significato dei mezzi ordinari/straordinari, mezzi rescindenti/sostitutivi, mezzi a critica vincolata/libera e alla rilevanza della distinzione fra errores in procedendo ed errores in iudicando; sia quanto alla nozione di acquiescenza, con particolare riguardo a quella c.d. presunta di cui al secondo comma dell’art. 329 c.p.c. e alla connessa problematica delle individuazione del significato di “parte di sentenza”; sia in relazione agli effetti espansivi interni ed esterni della riforma e della cassazione; sia con riguardo alle impugnazioni incidentali e al problema della pluralità di parti, che viene ampiamente trattato anche in relazione alle prese di posizione più recenti della giurisprudenza di legittimità, in forzatura dei limiti soggettivi alla proponibilità delle impugnazioni incidentali tardive, stabiliti nell’art. 334 c.p.c. Nell’ambito della disamina del giudizio di appello, ripercorso anche alla luce degli arresti delle Sezioni Unite sulla necessaria specificità dei motivi di impugnazione (che hanno preceduto le ultime riforme legislative), l’Autore, secondo un approccio relativistico o di scopo rispetto alla nozione di parte di sentenza, enuclea le figure del microcapo (corrispondente alla decisione di singole questioni) ed idoneo a calibrare l’oggetto della cognizione del giudice d’appello e del macrocapo, che delimita invece l’oggetto del secondo grado di giudizio, restando ferma – anche nella prospettiva di un un maggiormente ristretto effetto devolutivo – la funzione propria di tale mezzo di impugnazione di giungere alla decisione sul capo di domanda. Seguono i capitoli (terzo e quarto) rispettivamente sul giudizio di cassazione – ove ampio spazio è dedicato al tema del filtro introdotto dalla l. n. 69/2009, al ricorso incidentale condizionato e all’indagine sulla portata e sul significato della decisione sostitutiva di merito – e sul giudizio di rinvio, in relazione al quale l’autore, premettendo all’indagine una riflessione sull’originario atteggiarsi di tale giudizio quale nuovo processo (idea di cui residua un retaggio anche nell’attuale art. 392 c.p.c., laddove esso prevede che la riassunzione vada fatta in confronto della parte personalmente), recupera le ragioni della distinzione tra rinvio prosecutorio e rinvio restitutorio, precisando peraltro che anche nelle ipotesi in cui il rinvio sia del secondo tipo (ossia restitutorio) non si può arrivare a considerarlo come nuovo grado di appello, all’esito del quale vi sia ancora una decisione destinata ad essere confermata o riformata: tanto si desume dall’art. 393 c.p.c., quale norma sulla quale tuttora può fondarsi il c.d. effetto sostitutivo dell’appello. Ai capitoli sulla revocazione e sulle due opposizioni di terzo segue la parte dedicata alle impugnazioni dei lodi. In proposito, sulla premessa che l’attuale ordinamento conservi una duplicità, non riducibile unitariamente, di figure – ossia l’arbitrato rituale e quello irrituale (ove il primo costituisce a pieno titolo una forma di giurisdizione privata, mentre il secondo una forma di composizione della lite non eteronoma ed esclusivamente negoziale) – vengono illustrate partitamente le impugnazioni di cui agli artt. 827 ss. c.p.c. (con particolare riguardo a quella volta a far valere la nullità del lodo rituale) e le impugnazioni del lodo irrituale. A tale ultimo riguardo, l’autore osserva come il dettato del secondo comma dell’art. 808 ter c.p.c. possa apparire non perfettamente sintonico rispetto all’idea della determinazione contrattuale, sancita dal primo comma della medesima disposizione.

Le impugnazioni delle sentenze e dei lodi, III ed. ampliata ed aggiornata / Consolo, Claudio. - STAMPA. - (2012), pp. XIII-590.

Le impugnazioni delle sentenze e dei lodi, III ed. ampliata ed aggiornata

CONSOLO, CLAUDIO
2012

Abstract

L’ampia monografia (p. 590) offre una trattazione completa del sistema e dei singoli mezzi di impugnazioni sia delle sentenze sia dei lodi (rituali ed irrituali). Viene dapprima indagato il sistema delle impugnazioni in generale, del quale vengono esaminati tutti i profili, sia quanto al significato dei mezzi ordinari/straordinari, mezzi rescindenti/sostitutivi, mezzi a critica vincolata/libera e alla rilevanza della distinzione fra errores in procedendo ed errores in iudicando; sia quanto alla nozione di acquiescenza, con particolare riguardo a quella c.d. presunta di cui al secondo comma dell’art. 329 c.p.c. e alla connessa problematica delle individuazione del significato di “parte di sentenza”; sia in relazione agli effetti espansivi interni ed esterni della riforma e della cassazione; sia con riguardo alle impugnazioni incidentali e al problema della pluralità di parti, che viene ampiamente trattato anche in relazione alle prese di posizione più recenti della giurisprudenza di legittimità, in forzatura dei limiti soggettivi alla proponibilità delle impugnazioni incidentali tardive, stabiliti nell’art. 334 c.p.c. Nell’ambito della disamina del giudizio di appello, ripercorso anche alla luce degli arresti delle Sezioni Unite sulla necessaria specificità dei motivi di impugnazione (che hanno preceduto le ultime riforme legislative), l’Autore, secondo un approccio relativistico o di scopo rispetto alla nozione di parte di sentenza, enuclea le figure del microcapo (corrispondente alla decisione di singole questioni) ed idoneo a calibrare l’oggetto della cognizione del giudice d’appello e del macrocapo, che delimita invece l’oggetto del secondo grado di giudizio, restando ferma – anche nella prospettiva di un un maggiormente ristretto effetto devolutivo – la funzione propria di tale mezzo di impugnazione di giungere alla decisione sul capo di domanda. Seguono i capitoli (terzo e quarto) rispettivamente sul giudizio di cassazione – ove ampio spazio è dedicato al tema del filtro introdotto dalla l. n. 69/2009, al ricorso incidentale condizionato e all’indagine sulla portata e sul significato della decisione sostitutiva di merito – e sul giudizio di rinvio, in relazione al quale l’autore, premettendo all’indagine una riflessione sull’originario atteggiarsi di tale giudizio quale nuovo processo (idea di cui residua un retaggio anche nell’attuale art. 392 c.p.c., laddove esso prevede che la riassunzione vada fatta in confronto della parte personalmente), recupera le ragioni della distinzione tra rinvio prosecutorio e rinvio restitutorio, precisando peraltro che anche nelle ipotesi in cui il rinvio sia del secondo tipo (ossia restitutorio) non si può arrivare a considerarlo come nuovo grado di appello, all’esito del quale vi sia ancora una decisione destinata ad essere confermata o riformata: tanto si desume dall’art. 393 c.p.c., quale norma sulla quale tuttora può fondarsi il c.d. effetto sostitutivo dell’appello. Ai capitoli sulla revocazione e sulle due opposizioni di terzo segue la parte dedicata alle impugnazioni dei lodi. In proposito, sulla premessa che l’attuale ordinamento conservi una duplicità, non riducibile unitariamente, di figure – ossia l’arbitrato rituale e quello irrituale (ove il primo costituisce a pieno titolo una forma di giurisdizione privata, mentre il secondo una forma di composizione della lite non eteronoma ed esclusivamente negoziale) – vengono illustrate partitamente le impugnazioni di cui agli artt. 827 ss. c.p.c. (con particolare riguardo a quella volta a far valere la nullità del lodo rituale) e le impugnazioni del lodo irrituale. A tale ultimo riguardo, l’autore osserva come il dettato del secondo comma dell’art. 808 ter c.p.c. possa apparire non perfettamente sintonico rispetto all’idea della determinazione contrattuale, sancita dal primo comma della medesima disposizione.
2012
978-88-13-30875-9
03 Monografia::03a Saggio, Trattato Scientifico
Le impugnazioni delle sentenze e dei lodi, III ed. ampliata ed aggiornata / Consolo, Claudio. - STAMPA. - (2012), pp. XIII-590.
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