La chiesa della nazione bolognese in Roma, dedicata ai SS. Giovanni e Petronio, fu cominciata nel 1581 su via del Mascherone, una traversa di via Giulia, con il contributo di monsignor Ludovico Bianchetti, membro dell’entourage di Gregorio XIII Boncompagni (1572-1585), del cardinale Gabriele Paleotti e del vescovo di Faenza Annibale Grassi. L’architetto prescelto dalla confraternita, il bolognese Ottaviano Mascarino, era giunto a Roma nel 1574, chiamato a lavorare in Vaticano dal connazionale Gregorio XIII. All’inizio il programma prevedeva, per ragioni economiche, il “restauro” della preesistente chiesa di San Tommaso degli Spagnoli a tre navate, e solo più tardi l’architetto poté avanzare un progetto per una nuova chiesa a croce greca o, in alternativa, a pianta composta con la navata longitudinale rivolta verso via Giulia. Pochi anni dopo (1584) lo stesso Mascarino, incaricato come perito dalla confraternita dello Spirito Santo dei Napoletani per risolvere una vertenza in merito all’area necessaria per costruire la chiesa dei “regnicoli” su via Giulia, proporrà una serie di notevoli progetti rimasti ineseguiti: a pianta longitudinale, a pianta composta, a pianta ovale. L’analisi comparata delle due imprese di Mascarino, la seconda delle quali si limitò forse alla sola fase progettuale, costituisce un significativo punto di osservazione per discutere dell’identità culturale delle varie “nazioni” in Roma e della loro espressione nel campo delle arti visive.
Ottaviano Mascarino e le chiese nazionali dei Bolognesi e Napoletani in Roma / Pascale, Daniele; Ricci, Maurizio; ROCA DE AMICIS, Augusto. - STAMPA. - (2016), pp. 447-471.
Ottaviano Mascarino e le chiese nazionali dei Bolognesi e Napoletani in Roma
RICCI, MAURIZIO;ROCA DE AMICIS, Augusto
2016
Abstract
La chiesa della nazione bolognese in Roma, dedicata ai SS. Giovanni e Petronio, fu cominciata nel 1581 su via del Mascherone, una traversa di via Giulia, con il contributo di monsignor Ludovico Bianchetti, membro dell’entourage di Gregorio XIII Boncompagni (1572-1585), del cardinale Gabriele Paleotti e del vescovo di Faenza Annibale Grassi. L’architetto prescelto dalla confraternita, il bolognese Ottaviano Mascarino, era giunto a Roma nel 1574, chiamato a lavorare in Vaticano dal connazionale Gregorio XIII. All’inizio il programma prevedeva, per ragioni economiche, il “restauro” della preesistente chiesa di San Tommaso degli Spagnoli a tre navate, e solo più tardi l’architetto poté avanzare un progetto per una nuova chiesa a croce greca o, in alternativa, a pianta composta con la navata longitudinale rivolta verso via Giulia. Pochi anni dopo (1584) lo stesso Mascarino, incaricato come perito dalla confraternita dello Spirito Santo dei Napoletani per risolvere una vertenza in merito all’area necessaria per costruire la chiesa dei “regnicoli” su via Giulia, proporrà una serie di notevoli progetti rimasti ineseguiti: a pianta longitudinale, a pianta composta, a pianta ovale. L’analisi comparata delle due imprese di Mascarino, la seconda delle quali si limitò forse alla sola fase progettuale, costituisce un significativo punto di osservazione per discutere dell’identità culturale delle varie “nazioni” in Roma e della loro espressione nel campo delle arti visive.File | Dimensione | Formato | |
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