The volume offers a historical and communicative analysis of the relationship between television and politics in Italy, taking as a privileged point of observation the major electoral events of the Eighties, Nineties and Twenty-first Century, and identifying five ages of videocracy.

Il volume propone un’analisi storica e comunicativa del rapporto tra televisione e politica in Italia, prendendo come punto privilegiato di osservazione i principali appuntamenti elettorali degli anni Ottanta, Novanta e Duemila, e individuando cinque età della videocrazia. L’euforia degli anni Ottanta, portata da un generale rinnovamento di linguaggi e formati e dalla volontà di sperimentare, condivisa tanto dagli esponenti politici più sensibili alle rinnovate esigenze della politica-spettacolo, quanto dai professioni di una comunicazione che inizia a farsi supplente delle grandi agenzie di socializzazione. La transizione degli anni Novanta, che vede la televisione in prima linea nella delegittimazione della classe politica della Prima Repubblica, e al centro della strategia di seduzione dell’elettorato messa in campo dal tycoon delle Tv commerciali, Silvio Berlusconi. La competizione drammatizzata dei primi anni Duemila, portata avanti principalmente da protagonisti della televisione d’informazione e d’approfondimento che iniziano ad abbandonare il proprio ruolo di mediazione per assumere una funzione specificamente politica, in supporto o in competizione con gli esponenti del sistema dei partiti. Il declino degli anni tra il 2006 e il 2011, il paradosso di un mezzo televisivo che rimane centrale nel consumo informativo degli italiani, ma dimostra una capacità innovativa nei formati e negli stili della telepolitica sempre più scarsa, e soprattutto perde il riconoscimento di una classe politica che cerca di neutralizzare più che affrontare il potere della Tv elettorale. Infine, il ritorno della videocrazia, la rinnovata centralità del mezzo televisivo proprio nella campagna elettorale, quella del 2013, che sembrava destinata a segnare il suo superamento e il trionfo della politica in rete. E che invece ha riservato i risultati più sorprendenti proprio a quei soggetti che hanno saputo usare meglio le logiche della “democrazia del video”.

Le sorti della videocrazia. Tv e politica nell'Italia del Mediaevo / Ruggiero, Christian. - STAMPA. - (2014), pp. 1-210.

Le sorti della videocrazia. Tv e politica nell'Italia del Mediaevo

RUGGIERO, CHRISTIAN
2014

Abstract

The volume offers a historical and communicative analysis of the relationship between television and politics in Italy, taking as a privileged point of observation the major electoral events of the Eighties, Nineties and Twenty-first Century, and identifying five ages of videocracy.
2014
9788861843240
Il volume propone un’analisi storica e comunicativa del rapporto tra televisione e politica in Italia, prendendo come punto privilegiato di osservazione i principali appuntamenti elettorali degli anni Ottanta, Novanta e Duemila, e individuando cinque età della videocrazia. L’euforia degli anni Ottanta, portata da un generale rinnovamento di linguaggi e formati e dalla volontà di sperimentare, condivisa tanto dagli esponenti politici più sensibili alle rinnovate esigenze della politica-spettacolo, quanto dai professioni di una comunicazione che inizia a farsi supplente delle grandi agenzie di socializzazione. La transizione degli anni Novanta, che vede la televisione in prima linea nella delegittimazione della classe politica della Prima Repubblica, e al centro della strategia di seduzione dell’elettorato messa in campo dal tycoon delle Tv commerciali, Silvio Berlusconi. La competizione drammatizzata dei primi anni Duemila, portata avanti principalmente da protagonisti della televisione d’informazione e d’approfondimento che iniziano ad abbandonare il proprio ruolo di mediazione per assumere una funzione specificamente politica, in supporto o in competizione con gli esponenti del sistema dei partiti. Il declino degli anni tra il 2006 e il 2011, il paradosso di un mezzo televisivo che rimane centrale nel consumo informativo degli italiani, ma dimostra una capacità innovativa nei formati e negli stili della telepolitica sempre più scarsa, e soprattutto perde il riconoscimento di una classe politica che cerca di neutralizzare più che affrontare il potere della Tv elettorale. Infine, il ritorno della videocrazia, la rinnovata centralità del mezzo televisivo proprio nella campagna elettorale, quella del 2013, che sembrava destinata a segnare il suo superamento e il trionfo della politica in rete. E che invece ha riservato i risultati più sorprendenti proprio a quei soggetti che hanno saputo usare meglio le logiche della “democrazia del video”.
talk show; storia dei media e dell'industria culturale; campagna elettorale; comunicazione politica; personalizzazione della politica
03 Monografia::03a Saggio, Trattato Scientifico
Le sorti della videocrazia. Tv e politica nell'Italia del Mediaevo / Ruggiero, Christian. - STAMPA. - (2014), pp. 1-210.
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