L’autore indaga il contributo di Federico Sclopis di Salerano, insigne giurista, magistrato e poi ministro di Grazia e Giustizia sabaudo, alla materia del diritto d’autore in Piemonte e, più in generale, nell’Europa del primo ottocento. Sclopis, infatti, riveste un ruolo di primo piano nei lavori preparatori del Codice Albertino del 1837 e, in particolare, nella formulazione dell’art. 440 che codifica, per la prima volta in Italia, un principio di tutela generale delle opere dell’ingegno. Negli anni successivi, lo schema proprietario della Convenzione Austro-Sarda conclusa nel 1840, risente proprio dell’influenza della codificazione carloalbertina e, di conseguenza, dell’opera di Sclopis. Un ulteriore profilo di attenzione è costituito dal suo contributo all’attività giurisprudenziale del Regno di Sardegna, in qualità di magistrato del Consolato di Torino nominato direttamente da Carlo Alberto. Come membro del collegio giudicante infatti, Sclopis è chiamato a dirimere il caso Pomba-Tasso, una controversia tra due editori che rappresenta il primo caso di applicazione in concreto della Convenzione. Divenuto ministro di Grazia e Giustizia nel 1848, la sensibilità alla tematica della proprietà intellettuale, lo spinge a presentare, tra le sue prime iniziative, un progetto di legge organica e approfondita in materia.
Federico Sclopis e il diritto d’autore tra dottrina e giurisprudenza / Moscati, Laura. - STAMPA. - (2009), pp. 220-245.
Federico Sclopis e il diritto d’autore tra dottrina e giurisprudenza
MOSCATI, Laura
2009
Abstract
L’autore indaga il contributo di Federico Sclopis di Salerano, insigne giurista, magistrato e poi ministro di Grazia e Giustizia sabaudo, alla materia del diritto d’autore in Piemonte e, più in generale, nell’Europa del primo ottocento. Sclopis, infatti, riveste un ruolo di primo piano nei lavori preparatori del Codice Albertino del 1837 e, in particolare, nella formulazione dell’art. 440 che codifica, per la prima volta in Italia, un principio di tutela generale delle opere dell’ingegno. Negli anni successivi, lo schema proprietario della Convenzione Austro-Sarda conclusa nel 1840, risente proprio dell’influenza della codificazione carloalbertina e, di conseguenza, dell’opera di Sclopis. Un ulteriore profilo di attenzione è costituito dal suo contributo all’attività giurisprudenziale del Regno di Sardegna, in qualità di magistrato del Consolato di Torino nominato direttamente da Carlo Alberto. Come membro del collegio giudicante infatti, Sclopis è chiamato a dirimere il caso Pomba-Tasso, una controversia tra due editori che rappresenta il primo caso di applicazione in concreto della Convenzione. Divenuto ministro di Grazia e Giustizia nel 1848, la sensibilità alla tematica della proprietà intellettuale, lo spinge a presentare, tra le sue prime iniziative, un progetto di legge organica e approfondita in materia.File | Dimensione | Formato | |
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