Questo capitolo esamina la rappresentazione sintomatica della condizione postcoloniale italiana in alcuni film che mettono in primo piano una relazione intima tra un/a cittadino/a italiano/a e un/a immigrato/a proveniente dall'Africa Subsahariana. Anche se la maggior parte di questi film apparentemente si oppongono alle rappresentazioni apertamente xenofobe dell'immigrazione spesso presenti in altri media italiani, si intende qui mostrare come i loro vari tentativi di costruire in modo empatico narrazioni di incontri tra diverse culture siano di fatto sovvertiti da stratagemmi visivi che veicolano impressioni contraddittorie sulla reale opportunità che gli immigrati reclamino il diritto a occupare lo spazio della nazione. L'obiettivo del capitolo è quello di indagare come queste narrazioni di intimità interraziale resistano ai confini razziali e nazionali e allo stesso tempo li rinforzino. L'elemento che unisce questi film è il tema dell'incommensurabilità, ciò che Rey Chow ha descritto come «mutualità» senza «reciprocità» . Partendo dalla consapevolezza che razza, genere e sessualità sono socialmente costruite, intendo qui esplorare la persistente ambivalenza e il processo ripetuto di abnegazione legato al concetto dell'incommensurabilità nelle rappresentazioni cinematografiche che hanno come oggetto il rapido cambiamento demografico nell'Italia contemporanea. In questa analisi è centrale considerare come il retaggio coloniale abbia profondamente influenzato la visione delle differenze etniche e razziali nell'Italia contemporanea.
Intimità interrazziali nel cinema postcoloniale italiano / Romeo, Caterina Stefania. - STAMPA. - (In corso di stampa).
Intimità interrazziali nel cinema postcoloniale italiano
ROMEO, Caterina Stefania
In corso di stampa
Abstract
Questo capitolo esamina la rappresentazione sintomatica della condizione postcoloniale italiana in alcuni film che mettono in primo piano una relazione intima tra un/a cittadino/a italiano/a e un/a immigrato/a proveniente dall'Africa Subsahariana. Anche se la maggior parte di questi film apparentemente si oppongono alle rappresentazioni apertamente xenofobe dell'immigrazione spesso presenti in altri media italiani, si intende qui mostrare come i loro vari tentativi di costruire in modo empatico narrazioni di incontri tra diverse culture siano di fatto sovvertiti da stratagemmi visivi che veicolano impressioni contraddittorie sulla reale opportunità che gli immigrati reclamino il diritto a occupare lo spazio della nazione. L'obiettivo del capitolo è quello di indagare come queste narrazioni di intimità interraziale resistano ai confini razziali e nazionali e allo stesso tempo li rinforzino. L'elemento che unisce questi film è il tema dell'incommensurabilità, ciò che Rey Chow ha descritto come «mutualità» senza «reciprocità» . Partendo dalla consapevolezza che razza, genere e sessualità sono socialmente costruite, intendo qui esplorare la persistente ambivalenza e il processo ripetuto di abnegazione legato al concetto dell'incommensurabilità nelle rappresentazioni cinematografiche che hanno come oggetto il rapido cambiamento demografico nell'Italia contemporanea. In questa analisi è centrale considerare come il retaggio coloniale abbia profondamente influenzato la visione delle differenze etniche e razziali nell'Italia contemporanea.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.