Questa raccolta di saggi vuole indicare un percorso di studi e di ricerca incentrato sull’immagine e sul processo di figurazione. Il punto di partenza è costituito da studi hegeliani, in particolare l’analisi della Fenomenologia dello spirito, incentrata sul rapporto tra azione e tragedia, e delle Lezioni di estetica. La sezione sull’arte simbolica presente nell’Estetica di Hegel prende in considerazione un’idea dell’arte non identificabile con la bellezza, o con la genialità creativa, ma tuttavia partecipe di una dimensione artistica, aperta a momenti aurorali o marginali, a un’arte come processo, più che come risultato “bello”. In questo senso, il simbolico di Hegel può essere avvicinato alle riflessioni sull’immagine e sul processo figurativo di autori più vicini a noi, come Aby Warburg e Georges Bataille. Fin dai suoi primi studi sull’influsso dell’antichità nel Rinascimento italiano, le ricerche di Warburg si sono appuntate sul significato ma soprattutto sulla funzione delle immagini e dell’espressione figurativa. L’immagine è per Warburg sopravvivenza dell’Antico: nelle immagini sopravvive l’originario nucleo di emozioni da cui sono scaturite. Affine al sintomo di Freud, l’immagine evidenzia una sorta di ritorno del rimosso, una memoria inconscia al lavoro. Infine, la nozione di informe proposta da Georges Bataille nel Dizionario critico della rivista «Documents» apre il gioco delle forme a dei campi finora trascurati, disprezzati.
Immagine e figurazione. Hegel, Warburg, Bataille / Bassan, Fiorella. - STAMPA. - (2013), pp. 1-178.
Immagine e figurazione. Hegel, Warburg, Bataille
BASSAN, Fiorella
2013
Abstract
Questa raccolta di saggi vuole indicare un percorso di studi e di ricerca incentrato sull’immagine e sul processo di figurazione. Il punto di partenza è costituito da studi hegeliani, in particolare l’analisi della Fenomenologia dello spirito, incentrata sul rapporto tra azione e tragedia, e delle Lezioni di estetica. La sezione sull’arte simbolica presente nell’Estetica di Hegel prende in considerazione un’idea dell’arte non identificabile con la bellezza, o con la genialità creativa, ma tuttavia partecipe di una dimensione artistica, aperta a momenti aurorali o marginali, a un’arte come processo, più che come risultato “bello”. In questo senso, il simbolico di Hegel può essere avvicinato alle riflessioni sull’immagine e sul processo figurativo di autori più vicini a noi, come Aby Warburg e Georges Bataille. Fin dai suoi primi studi sull’influsso dell’antichità nel Rinascimento italiano, le ricerche di Warburg si sono appuntate sul significato ma soprattutto sulla funzione delle immagini e dell’espressione figurativa. L’immagine è per Warburg sopravvivenza dell’Antico: nelle immagini sopravvive l’originario nucleo di emozioni da cui sono scaturite. Affine al sintomo di Freud, l’immagine evidenzia una sorta di ritorno del rimosso, una memoria inconscia al lavoro. Infine, la nozione di informe proposta da Georges Bataille nel Dizionario critico della rivista «Documents» apre il gioco delle forme a dei campi finora trascurati, disprezzati.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.