Dai primi resoconti dei Salons parigini a Van Gogh il suicidato della società, Artaud non ha mai smesso di scrivere sull’arte. Oltre che su Paolo Uccello, André Masson, Jean de Bosschère, scriverà su Lucas van den Leyden, Balthus, Maria Izquierdo, ma soprattutto su se stesso, sul suo ritorno alla pittura, dai «disegni scritti» di Rodez ai ritratti degli ultimi anni, fino ai «50 disegni per assassinare la magia». Il rapporto con la pittura è di fatto centrale nella riflessione di Artaud. Non solo perché sulla pittura egli continuerà a scrivere nel corso degli anni, confrontandosi con pittori che considererà suoi veri e propri «doppi», ma soprattutto perché la pittura ha in Artaud un ruolo teorico fondamentale. La pittura è un modello per il teatro, per una nuova idea di teatro e del linguaggio che gli è proprio. Sul modello della pittura Artaud reclamerà per il teatro un linguaggio fisico, concreto, destinato ai sensi e indipendente dalla parola. Alla poesia del linguaggio proporrà di sostituire una «poesia dello spazio», non riducibile al linguaggio articolato della parola. I pittogrammi degli ultimi anni testimoniano infine l’esigenza di Artaud di superare le barriere tra disegno e scrittura, e di proporre, o reinventare, una nuova forma di disegnare e di scrivere.
Antonin Artaud. Scritti sull'arte / Bassan, Fiorella. - STAMPA. - (2013), pp. 1-115.
Antonin Artaud. Scritti sull'arte
BASSAN, Fiorella
2013
Abstract
Dai primi resoconti dei Salons parigini a Van Gogh il suicidato della società, Artaud non ha mai smesso di scrivere sull’arte. Oltre che su Paolo Uccello, André Masson, Jean de Bosschère, scriverà su Lucas van den Leyden, Balthus, Maria Izquierdo, ma soprattutto su se stesso, sul suo ritorno alla pittura, dai «disegni scritti» di Rodez ai ritratti degli ultimi anni, fino ai «50 disegni per assassinare la magia». Il rapporto con la pittura è di fatto centrale nella riflessione di Artaud. Non solo perché sulla pittura egli continuerà a scrivere nel corso degli anni, confrontandosi con pittori che considererà suoi veri e propri «doppi», ma soprattutto perché la pittura ha in Artaud un ruolo teorico fondamentale. La pittura è un modello per il teatro, per una nuova idea di teatro e del linguaggio che gli è proprio. Sul modello della pittura Artaud reclamerà per il teatro un linguaggio fisico, concreto, destinato ai sensi e indipendente dalla parola. Alla poesia del linguaggio proporrà di sostituire una «poesia dello spazio», non riducibile al linguaggio articolato della parola. I pittogrammi degli ultimi anni testimoniano infine l’esigenza di Artaud di superare le barriere tra disegno e scrittura, e di proporre, o reinventare, una nuova forma di disegnare e di scrivere.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.