Technological networks, open spaces and built-up areas are all elements which interrelate and interact with the urban landscape. Spatial and functional relationships which are common to buildings, streets, squares and networks are layered over time, and they transform and evolve. This statement, endorsed by the General Conference of UNESCO, is particularly relevant in a post-earthquake reconstruction process that from the early stages, especially in L’Aquila, focused almost exclusively on individual buildings, neglecting urban and social dimension. In the mountain villages of the Homogeneous Area, boundary between the built-up space (private) and open space (public) is a mobile border: squares, plazas and courtyards are spaces where social relationships are developed, using low walls and steps as seats and vaulted passages as shelters

Indagini ed interventi proposti dai Piani di Ricostruzione per il sistema delle reti tecnologiche e degli spazi aperti muovono da alcune convinzioni condivise dal gruppo di lavoro e alimentate dall'esperienza in Abruzzo. La prima convinzione è che reti tecnologiche, spazi aperti e spazi edificati siano elementi interconnessi e interagenti del paesaggio urbano. Relazioni spaziali e funzionali che legano edifici, strade, piazze e sistemi di adduzione e smaltimento sono stratificate nel tempo, si trasformano e si evolvono in rapporto alle modificazioni dei modi di vita, delle economie, delle attese e delle aspirazioni degli abitanti. Questa affermazione, recentemente sancita dalla Conferenza Generale dell'Unesco nella Raccomandazione sul paesaggio urbano storico appare particolarmente rilevante all'interno di un processo di ricostruzione post-sismica che sin dalle prime fasi, in particolare a L'Aquila, si è concentrato quasi esclusivamente sui singoli edifici, trascurando la dimensione urbana e con essa la dimensione sociale, privilegiando legittime esigenze individuali ma di fatto dimenticando quelle collettive

La riduzione del rischio del sistema urbano: interventi su reti tecnologiche e spazi aperti / Imbroglini, Cristina. - 3(2013), pp. 132-137. - DIAP PRINT.

La riduzione del rischio del sistema urbano: interventi su reti tecnologiche e spazi aperti

Cristina Imbroglini
2013

Abstract

Technological networks, open spaces and built-up areas are all elements which interrelate and interact with the urban landscape. Spatial and functional relationships which are common to buildings, streets, squares and networks are layered over time, and they transform and evolve. This statement, endorsed by the General Conference of UNESCO, is particularly relevant in a post-earthquake reconstruction process that from the early stages, especially in L’Aquila, focused almost exclusively on individual buildings, neglecting urban and social dimension. In the mountain villages of the Homogeneous Area, boundary between the built-up space (private) and open space (public) is a mobile border: squares, plazas and courtyards are spaces where social relationships are developed, using low walls and steps as seats and vaulted passages as shelters
2013
Ricostruzione e governo del rischio. Piani di ricostruzione post sisma dei comuni di Lucoli, Ovindoli, Rocca di Cambio e Rocca di Mezzo (Aq)
978-88-7462-576-5
Indagini ed interventi proposti dai Piani di Ricostruzione per il sistema delle reti tecnologiche e degli spazi aperti muovono da alcune convinzioni condivise dal gruppo di lavoro e alimentate dall'esperienza in Abruzzo. La prima convinzione è che reti tecnologiche, spazi aperti e spazi edificati siano elementi interconnessi e interagenti del paesaggio urbano. Relazioni spaziali e funzionali che legano edifici, strade, piazze e sistemi di adduzione e smaltimento sono stratificate nel tempo, si trasformano e si evolvono in rapporto alle modificazioni dei modi di vita, delle economie, delle attese e delle aspirazioni degli abitanti. Questa affermazione, recentemente sancita dalla Conferenza Generale dell'Unesco nella Raccomandazione sul paesaggio urbano storico appare particolarmente rilevante all'interno di un processo di ricostruzione post-sismica che sin dalle prime fasi, in particolare a L'Aquila, si è concentrato quasi esclusivamente sui singoli edifici, trascurando la dimensione urbana e con essa la dimensione sociale, privilegiando legittime esigenze individuali ma di fatto dimenticando quelle collettive
ricostruzione; paesaggio urbano; prevenzione del rischio
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
La riduzione del rischio del sistema urbano: interventi su reti tecnologiche e spazi aperti / Imbroglini, Cristina. - 3(2013), pp. 132-137. - DIAP PRINT.
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