San Lorenzo fuori le mura

The study to document the Basilica of St. Lawrence outside the Walls in Rome was particularly interesting, not only due to its stratification, but also because of the way in which over the centuries its development overlapped with changes in the south-west district of the city, outside Porta Tiburtina. Originally built as the tomb of St. Lawrence near the catacombs of St. Cyriacus, it was enlarged over a much longer period of time thanks to radical work commissioned by Constantine (c. 330), Pelagius II (578-590), and Pasquale II (1099-1118), as well as several reconstruction projects. The building we see today was commissioned approximately 150 years ago by Pope Pius IX and includes the extensive restoration which physically and perceptively altered the relationship of the complex building which its urban surroundings and the landscape.Several views show how the entire monastic complex changed radically and over a long period of time developed into fortified citadel ("Laurenziopoli") as a defensiv mechanism due to its location outside the city walls. Changes to the Basilica and its surroundings developed and evolved over a period of almost two thousent years: although it has been extensively and meticulously studied (mainly from ac archeological point of view), to date no systematic documentation has ever been produced.

A Roma, punto di riferimento dello sviluppo del quartiere tiburtino durante l’Ottocento e ancora primo elemento ordinatore del progetto del nucleo storico dell’attiguo cimitero del Verano, opera dell’architetto Virginio Vespignani (XIX secolo), la Basilica di San Lorenzo fuori le mura è stata oggetto di innumerevoli opere di restauro e ricostruzione. A partire dal IV secolo d.C., in cui fu realizzata la primitiva basilica eretta da Costantino I, si registrano diversi interventi tra i quali i più rilevanti sono: quelli di Papa Pelagio II (579-590) a cui si deve l’edificazione della nuova chiesa (Basilica minore); quelli di Papa Onorio III nel 1217, con i quali la chiesa pelagiana viene ingrandita e modificata; i restauri eseguiti dal Vespignani per volere di Papa Pio IX, che hanno cancellato radicalmente tutti gli elementi decorativi successivi all’epoca medievale; infine i lavori di ricostruzione eseguiti dopo il bombardamento della seconda guerra mondiale. Nel volume si presentano i risultati della ricerca svolta negli ultimi anni per la documentazione del Complesso Basilicale, realizzata anche con le più avanzate tecniche di rilevamento; un volume edito nello scorso anno ne ha pubblicato i primi e parziali risultati. A conclusione della ricerca, il presente volume ne riepiloga i risultati complessivi in un apparato grafico particolarmente ricco, nel quale sono confluiti i rilievi generali del Complesso Basilicale insieme a quelli di dettaglio di tutte le sue parti di maggiore importanza; frequantemente le rappresentazioni includono, al fine di una comunicazione efficace, anche modelli digitali tridimensionali. Alcuni contributi di approfondimento illustrano le principali vicende storiche del celebre monumento con il supporto di una ricca documentazione fotografica ed iconografica.