Il regime dell’Urbe. Politica, economia e potere a Roma

Who governs Rome and how? What are the relationships between the economy, society and political power and what are the consequences for the city? What has changed during the last twenty years and what has not? To answer these questions the book analyses the "regime dell'Urbe" (the urban regime in Rome). This regime is a deep rooted coalition in which businessmen, landlords, banks, political leaders and local administrators, Members of Parliament and of the government play complementary roles. They are also connected to each other within an often collusive system of relations. The consequences are easy to summarize: a politically protected and barely globalized urban economy, benefits concentrated on the political and economic élite, and costs spread across the city and its inhabitants. After the political turning point of 1993, the alternation in office of political leaders and majorities from the Centre-left and Centre-right has brought about consequences that are less important than is often believed, both as far as the city’s development strategy and the relationships between politics, society and the market are concerned.

Chi e come comanda a Roma? Quali sono le relazioni tra economia, società e potere politico e quali conseguenze producono sulla città? Cosa è cambiato negli ultimi venti anni e cosa è rimasto invariato? Per rispondere il libro analizza, usando strumenti delle scienze sociali e dell’urbanistica, il “regime dell’Urbe”. E’ una coalizione consolidata in cui imprenditori e proprietà fondiaria, banche, leader politici e amministratori locali, parlamentari e attori di governo nazionali e in alcuni casi anche la criminalità organizzata svolgono ruoli complementari e intrattengono relazioni collusive. Questo regime ha cementato storicamente un blocco egemonico di interessi economici e politici e ha prodotto una strategia di accumulazione dipendente da rendite di vario tipo, a partire da quella immobiliare e dalle risorse pubbliche. Le conseguenze di tale strategia sono facilmente sintetizzabili: un’economia poco globalizzata e protetta, benefici concentrati per le élite politiche ed economiche, costi diffusi per la città e suoi abitanti. Dopo la svolta del 1993, l’avvicendarsi al Campidoglio e al Governo di leader e maggioranze di centro-sinistra e centro-destra ha avuto sinora conseguenze meno rilevanti di quanto spesso si ritiene, sia sulla strategia di sviluppo, sia sul sistema di relazioni fra politica, mercato e società.