Sono stati ripresi gli studi sugli edifici nel rapporto tra Architettura e Natura, ma il discorso è stato ampliato ritenendo che la metodologia, gli obiettivi e gli strumenti sono analoghi quando passiamo dall’edificio alla città. La sintesi è sempre nel¬l’in¬se¬ri¬men¬to della problematica in fase progettuale, superando il mero concetto di standard. È un dato acquisito che la vegetazione serve a migliorare l’ambiente ed anche la percezione del paesaggio urbano, ma per ottenere risultati concreti, deve rientrare nell’ambito di un sistema. La ricerca svolta ha analizzato i risultati di vari studi provenienti da istituzioni diverse. È stato studiato con attenzione il Manuale per tecnici del verde urbano della città di Torino ed analizzate con attenzione le risultanze delle ricerche svolte dal CNR di Montelibretti. Sono stati individuati casi studio campione per verificare la negatività della frammentazione della presenza vegetazionale in città, figlia delle classificazioni normative. È appurato scientificamente che un sistema naturale, anche in ambito urbano, non può essere discontinuo ed interrotto da singoli episodi. Ogni intervento deve misurare la propria compatibilità e integrazione con la rete ecologica al fine di contribuire e collaborare al completamento e funzionamento del sistema ambientale. Ritornano gli studi effettuati per il Parco Urbano Contemporaneo, per il ruolo particolarmente significativo di tale tipo di verde urbano. Il parco urbano, anche per la sua caratteristica simbolica si coniuga direttamente con l’aspetto funzionale che trascende quello vegetazionale. In città diviene “piazza”, nelle aree periurbane può anche divenire elemento di integrazione, se non di sostituzione degli ambiti agricoli e forestali. In conclusione è in evidenza l’importanza, secondo tutti i parametri elencati, del paesaggio urbano, nel rapporto tra architettura e natura.
Il punto di vista dell’architettura / Ippolito, Achille. - STAMPA. - (2012), pp. 9-18.
Il punto di vista dell’architettura
IPPOLITO, Achille
2012
Abstract
Sono stati ripresi gli studi sugli edifici nel rapporto tra Architettura e Natura, ma il discorso è stato ampliato ritenendo che la metodologia, gli obiettivi e gli strumenti sono analoghi quando passiamo dall’edificio alla città. La sintesi è sempre nel¬l’in¬se¬ri¬men¬to della problematica in fase progettuale, superando il mero concetto di standard. È un dato acquisito che la vegetazione serve a migliorare l’ambiente ed anche la percezione del paesaggio urbano, ma per ottenere risultati concreti, deve rientrare nell’ambito di un sistema. La ricerca svolta ha analizzato i risultati di vari studi provenienti da istituzioni diverse. È stato studiato con attenzione il Manuale per tecnici del verde urbano della città di Torino ed analizzate con attenzione le risultanze delle ricerche svolte dal CNR di Montelibretti. Sono stati individuati casi studio campione per verificare la negatività della frammentazione della presenza vegetazionale in città, figlia delle classificazioni normative. È appurato scientificamente che un sistema naturale, anche in ambito urbano, non può essere discontinuo ed interrotto da singoli episodi. Ogni intervento deve misurare la propria compatibilità e integrazione con la rete ecologica al fine di contribuire e collaborare al completamento e funzionamento del sistema ambientale. Ritornano gli studi effettuati per il Parco Urbano Contemporaneo, per il ruolo particolarmente significativo di tale tipo di verde urbano. Il parco urbano, anche per la sua caratteristica simbolica si coniuga direttamente con l’aspetto funzionale che trascende quello vegetazionale. In città diviene “piazza”, nelle aree periurbane può anche divenire elemento di integrazione, se non di sostituzione degli ambiti agricoli e forestali. In conclusione è in evidenza l’importanza, secondo tutti i parametri elencati, del paesaggio urbano, nel rapporto tra architettura e natura.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.