Il capitolo ripercorre la strada che unisce i classici dell’economia politica con i sostenitori contemporanei del mainstream economics, con l’attenzione rivolta al modo in cui l’ambiente e, in questo, le risorse naturali sono considerate. Il secondo paragrafo si concentra sul contributo “antagonista” che proviene dal mondo scientifico così come si manifesta nel decennio degli anni Settanta; periodo in cui accadono eventi che sembrano far vacillare il sistema che garantisce la crescita economica dell’Occidente. Il paragrafo 4 presenta i due filoni di pensiero e di lotta che emergono in maniera diffusa durante il primo decennio del XXI secolo; si tratta delle teorie della decrescita e delle analisi della sostenibilità dello sviluppo. Entrambi questi filoni propongono, in misura diversa, percorsi di studio e di intervento pubblico alternativi alla gran parte degli studi di economia e all’intervento pubblico, concentrato principalmente sulle conseguenze degli accadimenti nel mercato finanziario sulla crescita economica. La tesi sostenuta - esposta nel paragrafo conclusivo - è che nel decennio degli anni Settanta è maturata una serie di eventi e di reazioni che continua a ripercuotersi ancora oggi in molte direzioni ma che ancora non è entrata a far parte del paradigma scientifico che guida l’economia, oppure che non è ancora riuscita a proporne uno nuovo. Il saggio si conclude affermand che il confronto fra mainstream e proposte alternative segnala incompatibilità e coerenze fra il primo e le seconde. In modo paradossale, le coerenze - basate sul comune individualismo metodologico - sembrano prevalere sulle incompatibilità.
Sostenibilità e decrescita: dall’homo œconomicus all’homo ecologicus / Cecchi, Claudio. - STAMPA. - (2013), pp. 168-184.
Sostenibilità e decrescita: dall’homo œconomicus all’homo ecologicus
CECCHI, Claudio
2013
Abstract
Il capitolo ripercorre la strada che unisce i classici dell’economia politica con i sostenitori contemporanei del mainstream economics, con l’attenzione rivolta al modo in cui l’ambiente e, in questo, le risorse naturali sono considerate. Il secondo paragrafo si concentra sul contributo “antagonista” che proviene dal mondo scientifico così come si manifesta nel decennio degli anni Settanta; periodo in cui accadono eventi che sembrano far vacillare il sistema che garantisce la crescita economica dell’Occidente. Il paragrafo 4 presenta i due filoni di pensiero e di lotta che emergono in maniera diffusa durante il primo decennio del XXI secolo; si tratta delle teorie della decrescita e delle analisi della sostenibilità dello sviluppo. Entrambi questi filoni propongono, in misura diversa, percorsi di studio e di intervento pubblico alternativi alla gran parte degli studi di economia e all’intervento pubblico, concentrato principalmente sulle conseguenze degli accadimenti nel mercato finanziario sulla crescita economica. La tesi sostenuta - esposta nel paragrafo conclusivo - è che nel decennio degli anni Settanta è maturata una serie di eventi e di reazioni che continua a ripercuotersi ancora oggi in molte direzioni ma che ancora non è entrata a far parte del paradigma scientifico che guida l’economia, oppure che non è ancora riuscita a proporne uno nuovo. Il saggio si conclude affermand che il confronto fra mainstream e proposte alternative segnala incompatibilità e coerenze fra il primo e le seconde. In modo paradossale, le coerenze - basate sul comune individualismo metodologico - sembrano prevalere sulle incompatibilità.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.