Art expresses the advancement of technology, not only in the representation of specific mechanic constructions (the train, the automobile, the place etc.) but also of abstract scientific concepts. In the Russia of the early 20th century, stricken by revolutionary fury, emerge once again sweet dreams and horror challenged by the infinite cosmos. The artistic constructions by Velimir Khlebnikov are an exemplary instance of the transfiguration of the rhythms and of the forces of the universe which unveil spaces that are at the same time little tiny and huge. The vitality of its legacy is revealed through the path of creative synthesis between art, science and technology which construe a cosmogony external to the spatial-temporal dimension perceived by the human senses.

L’arte esprime i progressi della tecnica non solo nella figurazione di particolari costruzioni meccaniche (treno, macchina, aereo ecc.), ma anche di concetti scientifici astratti: energia, luce, trasparenza. Nei primi anni Venti del XX secolo, nella Russia attraversata dal furore rivoluzionario, tornano sogni dorati e terrore di fronte all’infinito celeste. Le indagini matematiche sulle dimensioni spaziali, i nuovi mezzi di riproduzione dell’immagine, la scoperta e visualizzazione del mondo invisibile, gli esperimenti di spazi virtuali hanno rappresentato al contempo un impulso e una risposta alle aspirazioni verso la conoscenza del reale, la ricerca di ciò che può essere definito autenticamente vero è infatti alla base di ogni indagine conoscitiva, sia in campo estetico che scientifico. Di tale aspirazione sono testimonianza esemplare le costruzioni artistiche di Velimir Chlebnikov nelle quali egli trasfigura la sinergia con i ritmi e le forze dell’universo, rende visibili spazi infinitamente piccoli e smisuratamente grandi, annulla la distanza fra materia animata e inanimata, organica e inorganica, mostrando l’immagine di geografie immaginarie nelle quali materia vivente e materia inerte sono in costante interazione. La coscienza cosmica non è per il poeta un semplice motivo letterario, una figura dell’immaginario, bensì un elemento ordinatore del pensiero che accorda il materiale linguistico della poesia e della ricerca scientifica in un insieme “sinfonico”. La vitalità del suo lascito si rivela nel percorso di sintesi creativa fra arte, scienza e tecnica capace di costruire una cosmogonia al di fuori dello spazio-tempo percepibile dai sensi e di questa feconda eredità troviamo testimonianza esplicita nei territori artistici del mondo contemporaneo.

Arte, scienza e tecnica fra immaginazione e realtà. Alcune riflessioni attraverso le pagine di Velimir Chlebnikov / Ronchetti, Barbara. - STAMPA. - 2(2014), pp. 1467-1490.

Arte, scienza e tecnica fra immaginazione e realtà. Alcune riflessioni attraverso le pagine di Velimir Chlebnikov

RONCHETTI, Barbara
2014

Abstract

Art expresses the advancement of technology, not only in the representation of specific mechanic constructions (the train, the automobile, the place etc.) but also of abstract scientific concepts. In the Russia of the early 20th century, stricken by revolutionary fury, emerge once again sweet dreams and horror challenged by the infinite cosmos. The artistic constructions by Velimir Khlebnikov are an exemplary instance of the transfiguration of the rhythms and of the forces of the universe which unveil spaces that are at the same time little tiny and huge. The vitality of its legacy is revealed through the path of creative synthesis between art, science and technology which construe a cosmogony external to the spatial-temporal dimension perceived by the human senses.
2014
Dai pochi ai molti. Studi in onore di Roberto Antonelli
9788867281367
L’arte esprime i progressi della tecnica non solo nella figurazione di particolari costruzioni meccaniche (treno, macchina, aereo ecc.), ma anche di concetti scientifici astratti: energia, luce, trasparenza. Nei primi anni Venti del XX secolo, nella Russia attraversata dal furore rivoluzionario, tornano sogni dorati e terrore di fronte all’infinito celeste. Le indagini matematiche sulle dimensioni spaziali, i nuovi mezzi di riproduzione dell’immagine, la scoperta e visualizzazione del mondo invisibile, gli esperimenti di spazi virtuali hanno rappresentato al contempo un impulso e una risposta alle aspirazioni verso la conoscenza del reale, la ricerca di ciò che può essere definito autenticamente vero è infatti alla base di ogni indagine conoscitiva, sia in campo estetico che scientifico. Di tale aspirazione sono testimonianza esemplare le costruzioni artistiche di Velimir Chlebnikov nelle quali egli trasfigura la sinergia con i ritmi e le forze dell’universo, rende visibili spazi infinitamente piccoli e smisuratamente grandi, annulla la distanza fra materia animata e inanimata, organica e inorganica, mostrando l’immagine di geografie immaginarie nelle quali materia vivente e materia inerte sono in costante interazione. La coscienza cosmica non è per il poeta un semplice motivo letterario, una figura dell’immaginario, bensì un elemento ordinatore del pensiero che accorda il materiale linguistico della poesia e della ricerca scientifica in un insieme “sinfonico”. La vitalità del suo lascito si rivela nel percorso di sintesi creativa fra arte, scienza e tecnica capace di costruire una cosmogonia al di fuori dello spazio-tempo percepibile dai sensi e di questa feconda eredità troviamo testimonianza esplicita nei territori artistici del mondo contemporaneo.
Rapporti fra arte scienza e tecnica; Velimir Chlebnikov; letteratura russa del XX secolo
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
Arte, scienza e tecnica fra immaginazione e realtà. Alcune riflessioni attraverso le pagine di Velimir Chlebnikov / Ronchetti, Barbara. - STAMPA. - 2(2014), pp. 1467-1490.
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