Il forte Portuense, realizzato lungo l’omonima via, si inserisce nel sistema dei forti militari di Roma, nato con la questione della difesa dello Stato dopo la proclamazione di Roma capitale. Attualmente, è un immobile storico oggetto di vincolo monumentale; appartiene ancora alla giurisdizione del Demanio dello Stato. Il PRG attuale lo destina a verde pubblico e servizi pubblici a livello locale. Lo caratterizzano la conformazione ipogea, il grande manto di copertura verde e gli i piccoli spazi semi-interrati distribuiti lungo un percorso circolare. Per questi motivi, dopo un’approfondita analisi urbanistica, la destinazione d’uso scelta è quella di complesso termale, parco urbano e luogo della salute. I percorsi del verde si sviluppano nel fossato con il parco tematico e le piste pedonali e ciclabili, nella piazza centrale con lo spazio concerti, e in copertura con gli orti urbani; il percorsi del termali si sviluppa lungo il corridoio anulare incrociando vasche d’acqua calda e tiepida, saune e bagni turchi, la grande vasca grande, le vasche dei fiori e dell’aroma-terapia, le stanze dei massaggi, le vasche fredde, le caffetterie, il solarium, il ristorante, le stanze per pernottare, i negozi in cui si vendono gli infusi autoprodotti, le aule in cui si educa alla cura del corpo e dello spirito. La complessità del progetto sta nell’interazione di pubblico e privato, ma anche nella gestione di spazi spesso angusti che vengono però resi attrattivi e sostenibili, attraverso un uso attento di dispositivi attivi e passivi. Dall’analisi bioclimatica del sito si rileva un alto grado di soleggiamento delle superfici di copertura e una scarsità di ventilazione degli spazi interni. L’inerzia termica del terreno garantisce però un ottimo isolamento e la radiazione solare viene catturata da un sistema di pannelli fotovoltaici a concentrazione integrato con gli orti terrazzati in copertura. Un sistema specifico di alberature e vasche d’acqua regola e raffresca la ventilazione, incanalata da torri del vento con canali ipogei e dagli impianti di ventilazione pre-esistenti, efficientati da ventole. La luce naturale viene portata in tutti gli ambienti da un sistema di sun-tubes a collimazione. Il ciclo delle acque termali e di riscaldamento è gestiro da uno scambiatore di calore alimentato da fotovoltaico e pompa geotermica. Le acque grigie vengono invece purificate con la fitodepurazione e utilizzate per l’irrigazione degli orti.

Premio Internazionale di Architettura Sostenibile Fassa Bortolo / Cimini, Silvia; Dierna, Salvatore; Battisti, Alessandra; Azzaro, Bartolomeo. - STAMPA. - (2011).

Premio Internazionale di Architettura Sostenibile Fassa Bortolo

CIMINI, SILVIA;DIERNA, Salvatore;BATTISTI, Alessandra;AZZARO, Bartolomeo
2011

Abstract

Il forte Portuense, realizzato lungo l’omonima via, si inserisce nel sistema dei forti militari di Roma, nato con la questione della difesa dello Stato dopo la proclamazione di Roma capitale. Attualmente, è un immobile storico oggetto di vincolo monumentale; appartiene ancora alla giurisdizione del Demanio dello Stato. Il PRG attuale lo destina a verde pubblico e servizi pubblici a livello locale. Lo caratterizzano la conformazione ipogea, il grande manto di copertura verde e gli i piccoli spazi semi-interrati distribuiti lungo un percorso circolare. Per questi motivi, dopo un’approfondita analisi urbanistica, la destinazione d’uso scelta è quella di complesso termale, parco urbano e luogo della salute. I percorsi del verde si sviluppano nel fossato con il parco tematico e le piste pedonali e ciclabili, nella piazza centrale con lo spazio concerti, e in copertura con gli orti urbani; il percorsi del termali si sviluppa lungo il corridoio anulare incrociando vasche d’acqua calda e tiepida, saune e bagni turchi, la grande vasca grande, le vasche dei fiori e dell’aroma-terapia, le stanze dei massaggi, le vasche fredde, le caffetterie, il solarium, il ristorante, le stanze per pernottare, i negozi in cui si vendono gli infusi autoprodotti, le aule in cui si educa alla cura del corpo e dello spirito. La complessità del progetto sta nell’interazione di pubblico e privato, ma anche nella gestione di spazi spesso angusti che vengono però resi attrattivi e sostenibili, attraverso un uso attento di dispositivi attivi e passivi. Dall’analisi bioclimatica del sito si rileva un alto grado di soleggiamento delle superfici di copertura e una scarsità di ventilazione degli spazi interni. L’inerzia termica del terreno garantisce però un ottimo isolamento e la radiazione solare viene catturata da un sistema di pannelli fotovoltaici a concentrazione integrato con gli orti terrazzati in copertura. Un sistema specifico di alberature e vasche d’acqua regola e raffresca la ventilazione, incanalata da torri del vento con canali ipogei e dagli impianti di ventilazione pre-esistenti, efficientati da ventole. La luce naturale viene portata in tutti gli ambienti da un sistema di sun-tubes a collimazione. Il ciclo delle acque termali e di riscaldamento è gestiro da uno scambiatore di calore alimentato da fotovoltaico e pompa geotermica. Le acque grigie vengono invece purificate con la fitodepurazione e utilizzate per l’irrigazione degli orti.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/509912
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