Tra le prime realizzazioni su disegno di Andrea Palladio è la ristrutturazione della casa appartenuta ad un amico di Giangiorgio Trissino, Aurelio Dall'Acqua, che i fratelli Civena acquistano nel 1540, anno in cui si avviano anche i lavori di rifacimento. Il cantiere è probabilmente in fase avanzata nel 1542 e risulta concluso entro il 1546. Notevolmente modificata nella distribuzione degli ambienti, nell'atrio e nelle scale a partire dall'intervento di Domenico Cerato del 1750, ampliata nell'estensione nell'Ottocento e quasi distrutta durante la seconda guerra mondiale, la casa ci è nota nella sua struttura originaria attraverso le rappresentazioni settecentesche di Francesco Muttoni e, soprattutto, di Ottavio Bertotti Scamozzi . L'interesse della residenza dei fratelli Civena è legato soprattutto alla sua precocità, al rapporto con il primo viaggio a Roma accertato di Palladio nel 1541 insieme a Trissino e al confronto con i primi disegni rivolti alla definizione e al progetto della abitazione di città. L'architettura si contraddistingue per originalità nel panorama urbano e segna il debutto di un modello, caratterizzato da una parte inferiore a bugnato e una superiore con ordine architettonico, al quale Andrea dedicherà ampia sperimentazione, sia attraverso studi di possibili soluzioni sia con effettive realizzazioni.
Casa Civena e i primi studi di Andrea Palladio per case e palazzi / Cantatore, Flavia. - STAMPA. - (2008), pp. 245-249.
Casa Civena e i primi studi di Andrea Palladio per case e palazzi
CANTATORE, FLAVIA
2008
Abstract
Tra le prime realizzazioni su disegno di Andrea Palladio è la ristrutturazione della casa appartenuta ad un amico di Giangiorgio Trissino, Aurelio Dall'Acqua, che i fratelli Civena acquistano nel 1540, anno in cui si avviano anche i lavori di rifacimento. Il cantiere è probabilmente in fase avanzata nel 1542 e risulta concluso entro il 1546. Notevolmente modificata nella distribuzione degli ambienti, nell'atrio e nelle scale a partire dall'intervento di Domenico Cerato del 1750, ampliata nell'estensione nell'Ottocento e quasi distrutta durante la seconda guerra mondiale, la casa ci è nota nella sua struttura originaria attraverso le rappresentazioni settecentesche di Francesco Muttoni e, soprattutto, di Ottavio Bertotti Scamozzi . L'interesse della residenza dei fratelli Civena è legato soprattutto alla sua precocità, al rapporto con il primo viaggio a Roma accertato di Palladio nel 1541 insieme a Trissino e al confronto con i primi disegni rivolti alla definizione e al progetto della abitazione di città. L'architettura si contraddistingue per originalità nel panorama urbano e segna il debutto di un modello, caratterizzato da una parte inferiore a bugnato e una superiore con ordine architettonico, al quale Andrea dedicherà ampia sperimentazione, sia attraverso studi di possibili soluzioni sia con effettive realizzazioni.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.