Nella Vita Nicolai quinti attraverso una sapiente e complessa costruzione letteraria l'umanista Giannozzo Manetti tratteggia la figura idealizzata di un pontefice che, predestinato all’alto ufficio di successore di Pietro e vicario di Cristo, rifonda culturalmente Roma come centro della cristianità e capitale di una nuova signoria assoluta: Niccolò V è mostrato come un principe-papa che utilizza il suo mecenatismo per esercitare il controllo politico sulla città e sullo Stato e per accrescere l’autorità della Chiesa. La biografia manettiana è dunque una fonte autorevole non solo per gli avvenimenti in essa narrati ma anche per la comprensione del rapporto tra la parola scritta e l’immagine architettonica nella definizione sia dell’ideologia pontificia sia del ritratto di Tommaso Parentucelli da consegnare ai contemporanei e ai posteri. Una fonte ancora preziosa, da esplorare con spirito critico proprio perché costruita per rispondere a criteri di esemplarità e perché in essa è difficile distinguere la testimonianza originale del pontefice dall’elaborazione del biografo, che alterna opportunamente amplificazioni ed omissioni, e, inoltre, scrive in momenti diversi comprimendo poi le varie sezioni in un testo finale caratterizzato da una artificiosa uniformità temporale. Alla luce della più recente interpretazione testuale della biografia niccolina il saggio propone una rilettura del programma architettonico del papa per Roma e per lo Stato.
In margine alla "Vita" di Giannozzo Manetti: scrittura e architettura nella Roma di Niccolò V / Cantatore, Flavia. - STAMPA. - II(2009), pp. 561-588.
In margine alla "Vita" di Giannozzo Manetti: scrittura e architettura nella Roma di Niccolò V
CANTATORE, FLAVIA
2009
Abstract
Nella Vita Nicolai quinti attraverso una sapiente e complessa costruzione letteraria l'umanista Giannozzo Manetti tratteggia la figura idealizzata di un pontefice che, predestinato all’alto ufficio di successore di Pietro e vicario di Cristo, rifonda culturalmente Roma come centro della cristianità e capitale di una nuova signoria assoluta: Niccolò V è mostrato come un principe-papa che utilizza il suo mecenatismo per esercitare il controllo politico sulla città e sullo Stato e per accrescere l’autorità della Chiesa. La biografia manettiana è dunque una fonte autorevole non solo per gli avvenimenti in essa narrati ma anche per la comprensione del rapporto tra la parola scritta e l’immagine architettonica nella definizione sia dell’ideologia pontificia sia del ritratto di Tommaso Parentucelli da consegnare ai contemporanei e ai posteri. Una fonte ancora preziosa, da esplorare con spirito critico proprio perché costruita per rispondere a criteri di esemplarità e perché in essa è difficile distinguere la testimonianza originale del pontefice dall’elaborazione del biografo, che alterna opportunamente amplificazioni ed omissioni, e, inoltre, scrive in momenti diversi comprimendo poi le varie sezioni in un testo finale caratterizzato da una artificiosa uniformità temporale. Alla luce della più recente interpretazione testuale della biografia niccolina il saggio propone una rilettura del programma architettonico del papa per Roma e per lo Stato.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.