The paper offers some reflections on the character of the underground space. Identifies some key issues in the design of these spaces and illustrates them with the help of some important examples of underground museums: the treasure museum of s. Lorenzo in Genoa by F. Albini, the exhibition gallery of the Glass House by P. C. Johnson, the archaeological museum of Lyon by Bernard H. Zehrfuss, the expansion of Asger Jorn Museum in Silkeborg, ending up with the design for the Nelson Atkins Museum of Art in Kansas City. The paper continues with a careful analysis of the underground tunnels of service to the environments of the Baths of Caracalla and concludes with an illustration of the museography project for these environments.

(…) C’è una componente archetipica nell’idea di architettura ipogea che le associa l’immagine della caverna intesa come prima forma di architettura, spazio delimitato a protezione dell’essere umano e delle sue attività più intime. Lo spazio ipogeo, per questo suo carattere protettivo, è anche associato all’ultima dimora terrena dell’uomo, allo spazio sepolcrale ed è forse proprio in virtù di questa sua peculiare funzione che qualsiasi ambiente sotterraneo è portatore di una dimensione percettiva ed emotiva densa, non scevra di risvolti che nel comune sentire possono dare luogo a letture negative, mai comunque banali e che possiamo definire sublimi . La vita e la morte, la luce e l’oscurità: sulla contrapposizione di queste coppie antinomiche si giocano alcuni significati emozionali dell’architettura ipogea, primo ed ultimo rifugio dell’uomo sulla terra. Al di là di queste considerazioni di stampo psico-sociologico, l’architettura ipogea si caratterizza per alcune valenze di ordine fisico legate alla dimensione materica delle superfici che ne delimitano lo spazio. Nel dna concettuale di questa architettura v’è infatti il concetto di scavo, di sottrazione di materia da un volume compatto primigenio, formalmente indefinito, che proprio attraverso la sottrazione genera la figura e dunque il senso. È un’architettura fatta di spazio interno, senza forma esterna, intendendo con ciò l’assenza di un’idea di volume perché totalmente contenuta all’interno di una grande ed indefinita massa materica. L’architettura ipogea è dunque spazio interno allo stato puro . È spazio che sta sotto, delimitato e circoscritto da una condizione di reciprocità diretta con la terra che ne costituisce il dato a-priori, limite fisico e matrice del vuoto spaziale contenuto. È spazio orientato, nel senso che i volumi spaziali interni che lo costituiscono si dispongono secondo linee di forza che assecondando i flussi energetici che organizzano il mondo naturale: forza gravitazionale e luce naturale; sotto e sopra, profondità ed elevazione. Ed è spazio che in quanto vuoto delimitato, buio compatto ed assoluto, acquista valenze architettoniche solo nel momento in cui entra in contatto con la luce che ne rivela i caratteri e ne rende percepibili le dimensioni e proporzioni (...)

La dimensione fenomenica dello spazio ipogeo tra natura e artificio. Musealizzazione dei sotterranei delle terme di Caracalla / Grimaldi, Andrea. - STAMPA. - 1(2013), pp. 106-117.

La dimensione fenomenica dello spazio ipogeo tra natura e artificio. Musealizzazione dei sotterranei delle terme di Caracalla

GRIMALDI, ANDREA
2013

Abstract

The paper offers some reflections on the character of the underground space. Identifies some key issues in the design of these spaces and illustrates them with the help of some important examples of underground museums: the treasure museum of s. Lorenzo in Genoa by F. Albini, the exhibition gallery of the Glass House by P. C. Johnson, the archaeological museum of Lyon by Bernard H. Zehrfuss, the expansion of Asger Jorn Museum in Silkeborg, ending up with the design for the Nelson Atkins Museum of Art in Kansas City. The paper continues with a careful analysis of the underground tunnels of service to the environments of the Baths of Caracalla and concludes with an illustration of the museography project for these environments.
2013
Allestire l'antico. Un progetto per le terme di Caracalla
9788874625185
(…) C’è una componente archetipica nell’idea di architettura ipogea che le associa l’immagine della caverna intesa come prima forma di architettura, spazio delimitato a protezione dell’essere umano e delle sue attività più intime. Lo spazio ipogeo, per questo suo carattere protettivo, è anche associato all’ultima dimora terrena dell’uomo, allo spazio sepolcrale ed è forse proprio in virtù di questa sua peculiare funzione che qualsiasi ambiente sotterraneo è portatore di una dimensione percettiva ed emotiva densa, non scevra di risvolti che nel comune sentire possono dare luogo a letture negative, mai comunque banali e che possiamo definire sublimi . La vita e la morte, la luce e l’oscurità: sulla contrapposizione di queste coppie antinomiche si giocano alcuni significati emozionali dell’architettura ipogea, primo ed ultimo rifugio dell’uomo sulla terra. Al di là di queste considerazioni di stampo psico-sociologico, l’architettura ipogea si caratterizza per alcune valenze di ordine fisico legate alla dimensione materica delle superfici che ne delimitano lo spazio. Nel dna concettuale di questa architettura v’è infatti il concetto di scavo, di sottrazione di materia da un volume compatto primigenio, formalmente indefinito, che proprio attraverso la sottrazione genera la figura e dunque il senso. È un’architettura fatta di spazio interno, senza forma esterna, intendendo con ciò l’assenza di un’idea di volume perché totalmente contenuta all’interno di una grande ed indefinita massa materica. L’architettura ipogea è dunque spazio interno allo stato puro . È spazio che sta sotto, delimitato e circoscritto da una condizione di reciprocità diretta con la terra che ne costituisce il dato a-priori, limite fisico e matrice del vuoto spaziale contenuto. È spazio orientato, nel senso che i volumi spaziali interni che lo costituiscono si dispongono secondo linee di forza che assecondando i flussi energetici che organizzano il mondo naturale: forza gravitazionale e luce naturale; sotto e sopra, profondità ed elevazione. Ed è spazio che in quanto vuoto delimitato, buio compatto ed assoluto, acquista valenze architettoniche solo nel momento in cui entra in contatto con la luce che ne rivela i caratteri e ne rende percepibili le dimensioni e proporzioni (...)
architettura ipogea; architettura e archeologia; museografia; spazi interni
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
La dimensione fenomenica dello spazio ipogeo tra natura e artificio. Musealizzazione dei sotterranei delle terme di Caracalla / Grimaldi, Andrea. - STAMPA. - 1(2013), pp. 106-117.
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