C4 -.Gli elementi costruttivi dei solai tradizionali costituiscono ormai una casistica ampia e molto diversificata, tanto per tipologia di materiali impiegati quanto per tecnologia, legata alle regioni e ai periodi storici in cui è stata prodotta. Lo scopo documentario del presente contributo impone una panoramica vasta e al tempo stesso selezionata; si è così scelto di seguire un percorso attraverso le tecniche più diffuse in uso con i diversi materiali, privilegiando le tipologie cronologicamente e geograficamente più vicine. Negli edifici storici, gli elementi costruttivi relativi agli orizzontamenti risultano, più di altri, fortemente connotati da vincoli strutturali, nonostante la rilevanza delle caratteristiche formali, la disposizione e le finiture intradossali e pavimentali. C5 -.Gli elementi costruttivi delle coperture tradizionali hanno sedimentato nei secoli e nelle varie regioni soluzioni, tipologie e tecnologie tanto variegate da imporre, nei limiti, pur ampi, di questa pubblicazione, una drastica selezione. Si è deciso di seguire una logica descrittiva che ha simulato una sorta di lettura per strati della copertura, cominciando dal manto per passare alle orditure minute, per poi giungere alla grossa orditura e alle incavallature. Il manto, cui era totalmente affidato l’impedimento alla permeazione dell’acqua (non disponendosi di materiali impermeabili, come le attuali guaine bituminose sintetiche), poteva rispondere alla necessità di non lasciarsi attraversare seguendo due modalità: una si basava sull’evacuazione dell’acqua prima che essa potesse intraprendere le strade di penetrazione (manto con pendenza, discontinuo ma sovrapposto e traspirante); l’altra sulla difficoltà di superare lo strato in modo che l’acqua non potesse giungere al paramento opposto ed evaporare tra una precipitazione e l’altra (manti “piani”, a spessore e impermeabili). Le orditure minute sono state in questa sede campionate in vari modelli, alcuni frequentissimi ed altri più rari, ormai desueti e rintracciabili solo in aree in cui il ritardo nello sviluppo ha causato un’involontaria conservazione di tecniche arcaiche o rudimentali. le orditure portanti, tipiche di edifici civili e ecclesiastici, vengono, infine, trattate attraverso una rassegna di strutture portanti complesse, costituite dalle incavallature piane e spaziali che costituisce una documentazione piuttosto approfondita sui dettagli costruttivi, unendo alle informazioni storiche una mirata documentazione fotografica. G5 - Le strutture di solaio e di copertura, realizzate con elementi lignei nella maggior parte delle costruzioni tradizionali, si dimostrano meno durevoli delle strutture verticali, in maggioranza, murarie; di conseguenza i solai e, soprattutto, le coperture costituiscono l’oggetto d’interventi piuttosto rilevanti. Nell’ambito dei cantieri di restauro, per quanto questi possano essere ispirati da intenti conservativi, difficilmente si riescono ad evitare pesanti manomissioni delle strutture orizzontali, anzi spesso i solai e le coperture vengono integralmente sostituiti (massimamente nell’ambito dei lavori di recupero dell’edilizia dei centri storici e degli edifici danneggiati dal sisma). Si è, comunque, portati a ritenere che, nella storia, all'intervento di rinforzo delle strutture orizzontali di legno, sia stata preferita la pratica della sostituzione, completa o parziale, degli elementi ammalorati o staticamente insufficienti. Di fatto, la richiesta, da parte della collettività, di più ampi coefficienti di sicurezza in relazione alle potenzialità strutturali e di maggiori cautele contro i rischi legati all’incendio, costituisce un incentivo verso la sostituzione delle vecchie strutture o all’affiancamento ad esse di nuovi sistemi portanti che ne assumano il compito. A volte, la riduzione dei carichi accidentali può ottenersi con la scelta di funzioni più compatibili, ma spesso è necessario introdurre aggravi che, pur negativi per il solaio, risultano necessari per la vitalità, e quindi per la conservazione, dell’edificio o del complesso. La scelta della soluzione, non valutabile a priori ma solo se contestualizzata, non può che essere strettamente legata alle condizioni del caso in cui deve applicarsi. In questa occasione si è cercato solo di fornire una sintesi di possibilità operative, costituendo una panoramica a carattere informativo generale. Il presente contributo vuole fornire alcuni spunti di riflessione e di orientamento, come sommaria guida a chiarimento di criteri e finalità che hanno guidato la progettazione degli interventi richiamati nella presentazione iconografica.

Sezione C4: Solai - Sezione C5: Coperture - Sezione G5: Interventi su solai e coperture / DE CESARIS, Fabrizio. - STAMPA. - VIII, Tomi I e II:(2004), p. 236-257, 258-286, 563-601.

Sezione C4: Solai - Sezione C5: Coperture - Sezione G5: Interventi su solai e coperture

DE CESARIS, FABRIZIO
2004

Abstract

C4 -.Gli elementi costruttivi dei solai tradizionali costituiscono ormai una casistica ampia e molto diversificata, tanto per tipologia di materiali impiegati quanto per tecnologia, legata alle regioni e ai periodi storici in cui è stata prodotta. Lo scopo documentario del presente contributo impone una panoramica vasta e al tempo stesso selezionata; si è così scelto di seguire un percorso attraverso le tecniche più diffuse in uso con i diversi materiali, privilegiando le tipologie cronologicamente e geograficamente più vicine. Negli edifici storici, gli elementi costruttivi relativi agli orizzontamenti risultano, più di altri, fortemente connotati da vincoli strutturali, nonostante la rilevanza delle caratteristiche formali, la disposizione e le finiture intradossali e pavimentali. C5 -.Gli elementi costruttivi delle coperture tradizionali hanno sedimentato nei secoli e nelle varie regioni soluzioni, tipologie e tecnologie tanto variegate da imporre, nei limiti, pur ampi, di questa pubblicazione, una drastica selezione. Si è deciso di seguire una logica descrittiva che ha simulato una sorta di lettura per strati della copertura, cominciando dal manto per passare alle orditure minute, per poi giungere alla grossa orditura e alle incavallature. Il manto, cui era totalmente affidato l’impedimento alla permeazione dell’acqua (non disponendosi di materiali impermeabili, come le attuali guaine bituminose sintetiche), poteva rispondere alla necessità di non lasciarsi attraversare seguendo due modalità: una si basava sull’evacuazione dell’acqua prima che essa potesse intraprendere le strade di penetrazione (manto con pendenza, discontinuo ma sovrapposto e traspirante); l’altra sulla difficoltà di superare lo strato in modo che l’acqua non potesse giungere al paramento opposto ed evaporare tra una precipitazione e l’altra (manti “piani”, a spessore e impermeabili). Le orditure minute sono state in questa sede campionate in vari modelli, alcuni frequentissimi ed altri più rari, ormai desueti e rintracciabili solo in aree in cui il ritardo nello sviluppo ha causato un’involontaria conservazione di tecniche arcaiche o rudimentali. le orditure portanti, tipiche di edifici civili e ecclesiastici, vengono, infine, trattate attraverso una rassegna di strutture portanti complesse, costituite dalle incavallature piane e spaziali che costituisce una documentazione piuttosto approfondita sui dettagli costruttivi, unendo alle informazioni storiche una mirata documentazione fotografica. G5 - Le strutture di solaio e di copertura, realizzate con elementi lignei nella maggior parte delle costruzioni tradizionali, si dimostrano meno durevoli delle strutture verticali, in maggioranza, murarie; di conseguenza i solai e, soprattutto, le coperture costituiscono l’oggetto d’interventi piuttosto rilevanti. Nell’ambito dei cantieri di restauro, per quanto questi possano essere ispirati da intenti conservativi, difficilmente si riescono ad evitare pesanti manomissioni delle strutture orizzontali, anzi spesso i solai e le coperture vengono integralmente sostituiti (massimamente nell’ambito dei lavori di recupero dell’edilizia dei centri storici e degli edifici danneggiati dal sisma). Si è, comunque, portati a ritenere che, nella storia, all'intervento di rinforzo delle strutture orizzontali di legno, sia stata preferita la pratica della sostituzione, completa o parziale, degli elementi ammalorati o staticamente insufficienti. Di fatto, la richiesta, da parte della collettività, di più ampi coefficienti di sicurezza in relazione alle potenzialità strutturali e di maggiori cautele contro i rischi legati all’incendio, costituisce un incentivo verso la sostituzione delle vecchie strutture o all’affiancamento ad esse di nuovi sistemi portanti che ne assumano il compito. A volte, la riduzione dei carichi accidentali può ottenersi con la scelta di funzioni più compatibili, ma spesso è necessario introdurre aggravi che, pur negativi per il solaio, risultano necessari per la vitalità, e quindi per la conservazione, dell’edificio o del complesso. La scelta della soluzione, non valutabile a priori ma solo se contestualizzata, non può che essere strettamente legata alle condizioni del caso in cui deve applicarsi. In questa occasione si è cercato solo di fornire una sintesi di possibilità operative, costituendo una panoramica a carattere informativo generale. Il presente contributo vuole fornire alcuni spunti di riflessione e di orientamento, come sommaria guida a chiarimento di criteri e finalità che hanno guidato la progettazione degli interventi richiamati nella presentazione iconografica.
2004
9788802061207
Interventi conservativi; Consolidamenti; Manutenzione; Restauro
03 Monografia::03a Saggio, Trattato Scientifico
Sezione C4: Solai - Sezione C5: Coperture - Sezione G5: Interventi su solai e coperture / DE CESARIS, Fabrizio. - STAMPA. - VIII, Tomi I e II:(2004), p. 236-257, 258-286, 563-601.
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